FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Protesta dei trattori a Reggio Emilia, corteo con cento mezzi: “L’agricoltura vuole un giusto riconoscimento per il proprio lavoro”

Via Emilia est in tilt, sfilano anche i modenesi. “Siamo costretti dalla Regione ma anche dagli ambientalisti, che portano avanti le idee dell'Europa, a fare queste manifestazioni”

Reggio Emilia, 23 febbraio 2023 – Via Emilia est: un centinaio di trattori reggiani e modenesi lentissimi stanno percorrendo la Statale 9 da Rubiera verso Reggio, una pioggia torrenziale rende la circolazione stradale ancora più caotica. Cartelli appesi ai trattori inneggiano al made in Italy, tricolori sventolano sui musi dei bestioni.

Il raduno dei trattori a Rubiera
Il raduno dei trattori a Rubiera

È il quadro della mattinata di passione per la viabilità di Reggio Emilia, contrassegnata dalla protesta degli imprenditori agricoli. Meta del corteo il parcheggio delle Fiere, vicino alla "Borsa", per giungere al quale la carovana di "vanga pulita" percorre la tangenziale di Reggio fino i Ponti di Calatrava e al casello autostradale della A1. "Questa è una manifestazione dell'agricoltura che vuole un giusto riconoscimento e remunerazione per il proprio lavoro. Giusti prezzi, perché in Italia ci sono i prodotti migliori del mondo mentre invece importiamo dall'estero prodotti di cui non si conosce la qualità. Usano concimi e pesticidi nocivi, e le multinazionali ci portano qui prodotti di questo tipo oltretutto coltivati attraverso uno sfruttamento delle popolazioni di quei paesi. Siamo costretti dalla Regione ma anche dagli ambientalisti, che portano avanti le idee dell'Europa, a fare queste manifestazioni”, afferma Luciano Catellani, allevatore di vacche di razza Rossa Reggiana per la produzione del "Re dei Formaggi". Tra i "trattoristi" anche gli esponenti del Comitato per la Diga di Vetto: “È necessaria acqua per i campi, acqua per le coltivazioni e i prati stabili. È un tema cruciale che per la Val d'Enza, culla del parmigiano reggiano. Un problema che non può che essere risolto tramite la costruzione della diga di Vetto ma non piccola quella con un invaso da 100 milioni di metri cubi più 30 milioni per la laminazione per proteggere il territorio dalle piene del torrente Enza”.