Reggio Emilia, 30 giugno 2023 - “Sono rimasto sorpreso dalla profondità della buca, che necessita di un lavoro fisico consistente e di capacità tecnica”. Lo ha detto Giampietro Lago, comandante del Ris dei carabinieri (Reparto investigazioni scientifiche) di Parma: stamattina il colonnello è stato sentito nel processo in corso a Reggio Emilia sull'omicidio della 18enne pakistana di Novellara Saman Abbas, per il quale figurano imputati i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, lo zio Danish Hasnain e il cugino Nomanulhaq Nomanulhaq.
![Saman Abbas e il casolare dove è stato trovato il cadavere della diociottenne pachistana](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/version/c:ZTE2ZDljMzMtNWRmOC00:NWI0M2Rm/saman-abbas-e-il-casolare-dove-e-stato-trovato-il-cadavere-della-diociottenne-pachistana.webp?f=3%3A2&q=1&w=1560)
Il cadavere della ragazza fu trovato il 18 novembre scorso su indicazione di Hasnain che guidò i carabinieri: era sotterrato sotto un casolare pericolante, in strada Reatino a Novellara, a pochi metri di distanza da dove la giovane abitava.
"La fossa era di dimensioni importanti per quanto riguarda la profondità: l'altezza dello scavo, quando i colleghi si accorsero dei resti umani, era di un metro e mezzo. Aggiungendo lo spessore del cadavere e altri residui sottostanti, il livello era compreso tra un metro e mezzo e due metri".
Facendo raffronti con altri tragici casi di cronaca - per esempio quello di Marilena Rosa Re, 58enne sparita e poi trovata sepolta nel 2017 nel giardino dell'omicida - il colonnello ha riferito di “non aver mai visto una buca così profonda come quella scavata per Saman”. Le attività del Ris hanno incluso “documentazione fotografica e raccolta di reperti che potevano essere utili”, il tutto messo a disposizione della Procura.
Parola poi al luogotenente del Ris Franco Mura, che ha elencato le misure precise della fossa, “lunga 1,90, larga 80 centimetri e profonda 1,26” al livello del ritrovamento del cadavere. E poi ha elencato una serie di reperti trovati, tra cui un mozzicone di sigaretta: “Abbiamo rimosso la terra degli scavo, messa in una benna e poi in due sacchi: è emerso un mozzicone di sigaretta. Il vigile del fuoco lo ha poi riposizionato dove lo aveva trovato. È stato poi fatto un tampone biologico sul guanto usato dal vigile del fuoco per prendere il mozzicone”.
Poi una porzione di tessuto bianco e verde, "vicino alla fossa e ricoperto da terra”. A ridosso della parete opposta alla buca, sono sbucate due bottiglie di vetro verde e un telo di plastica, “coperto di terra e tenuto non utile ai fini dattiloscopici”: sono stati invece fatti testi generici per la ricerca di sangue umano, “con esito negativo”.