Saman, la difesa del padre: “Il fidanzato non l’amava più, chattava con un’altra”

Il legale mostra anche in aula le foto della ragazza uccisa: per entrambi i genitori l’accusa ha chiesto la condanna all’ergastolo

Reggio Emilia, 5 dicembre 2023 – "Saman era innamorata di Saqib (il fidanzato che – secondo le accuse – la famiglia osteggiava, ndr), lo si legge nelle sue chat, gli scriveva 300 messaggi al giorno. Saqib invece era freddo con lei. Non gliene fregava niente. Non l'amava più". Lo ha detto l'avvocato Enrico Della Capanna, difensore di Shabbar Abbas, il padre della ragazza uccisa nell’aprile del 2021, nella sua arringa davanti alla Corte di assise di Reggio Emilia. L’accusa ha chiesto l’ergastolo per entrambi i genitori e trent’anni per zio e cugini di Saman.

Saman Abbas nelle foto mostrate in aula dall'avvocato del padre
Saman Abbas nelle foto mostrate in aula dall'avvocato del padre

Il difensore ha ricostruito come l'ultimo messaggio tra Saman e il fidanzato sia del 30 aprile 2021 alle 23.22, dopo di che avrebbe cercato di ricontattarla solo il 4 maggio. In mezzo, avrebbe chattato con un'altra donna: "Era impegnato in altre cose: altro che il matrimonio e l'abito nuziale che ci farà vedere nelle trasmissioni televisive dove andrà a dire di essere stato vittima di minacce". "Pare che nel frattempo si sia sposato", ha aggiunto, dicendo che però bisogna verificare la regolarità di questo matrimonio con un'altra donna. 

L’avvocato ha anche – retoricamente – chiesto: “Dove doveva andare quella sera la povera Saman?”. Il riferimento è alla sera in cui, la ragazza, per l'accusa, sarebbe stata assassinata dai familiari, che avevano pianificato il delitto. "Saman - ha detto il legale alla Corte di assise reggiana - non esce di casa costretta, crede e vuole andare da qualche parte. Non sappiamo dove e con chi volesse andare. E' un vuoto che mi ha fatto riflettere molto".

"Forse quella sera è andata a casa di qualcuno, si è messa comoda, lo fa pensare il fatto che è stata trovata senza scarpe, e lì forse è successo qualcosa, un litigio o una discussione e poi qualcosa di imprevedibile: una mano al collo".

L'avvocato ha segnalato anche la presenza di un'auto passata nei pressi di casa, alle 4 di notte: "Ho pensato potesse essere l'autovettura che trasportava il corpo", ha detto. "Qualcuno spaventato, ha cercato di coprire il crimine, ha scavato la fossa e con l'aiuto di qualcuno ha portato il corpo". L'avvocato ha contestato anche l'ipotesi della premeditazione: "Chi mai in un disegno premeditato avrebbe pensato di seppellire la vittima a 700 metri da lì?". 

L'avvocato ha anche mostrato in aula, proiettandole sullo schermo, alcune foto della ragazza uccisa e dei suoi familiari. In particolare, l'avvocato ha segnalato immagini in cui la ragazza sorride, è insieme ai genitori, per esempio abbracciata in un letto col padre, per dimostrare lo stato d'animo sereno della giovane in casa. Il legale ha poi mostrato alcune foto del fratello, in alcune delle quali il giovane pachistano imbraccia armi.