FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Reggio Emilia, il pasticcio del treno elettrico: bello e green, ma la linea non era autorizzata

Ha circolato per mesi sulle linee locali senza il via libera dell’agenzia per la sicurezza, il direttore generale: questione tecnica, personale e passeggeri non hanno corso rischi

La presentazione del treno elettrico a Reggio Ciano fu un vera e propria festa a cui parteciparono anche delle scolaresche

La presentazione del treno elettrico a Reggio Ciano fu un vera e propria festa a cui parteciparono anche delle scolaresche

Reggio Emilia, 6 ottobre 2023 – L’idillio è durato poco. Gli sgargianti treni elettrici di Fer che dovevano mettere in soffitta i vecchi e inquinanti diesel, sono dovuti tornare ai box. Dopo inaugurazioni in pompa magna, tagli dei nastri, scolaresche festanti ed entusiasmi ecologisti, infatti, si è scoperto che su quelle linee quei treni non potevano ancora circolare. Tecnicamente mancava l’ok alla messa in servizio (Amis) sulle linee Reggio Emilia-Guastalla e Reggio-Sassuolo, e per circa un anno sulla Reggio-Ciano. E proprio per questo motivo è scattata una sanzione amministrativa di 30mila euro a Ferrovie Emilia Romagna, società controllata al 100% dalla Regione e gestore unico della rete ferroviaria emiliano-romagnola di 364 chilometri.

L’assenza dell’Amis è stata fatta emergere da Gianluca Paoli, sindaco di Bagnolo in Piano (Reggio Emilia) sostenuto da una lista civica trasversale, che è stato sorpreso dalla improvvisa e non giustificata sostituzione di questi treni elettrici, per mesi attivi sulla sua linea, chiedendo la destituzione dei vertici di Fer.

Il direttore generale dell’azienda, Stefano Masola, oggi sottolinea che la mancanza della Amis – che viene rilasciata dall’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria non ha compromesso in alcun modo la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori. Di fatto, spiega Masola, "l’Amis ha riguardato il sistema di alimentazione (Sotto Sistema Energia), ovvero la compatibilità fra esso e i treni, e le condizioni di interoperabilità del sistema. Il materiale rotabile era già da tempo dotato di autorizzazione a circolare sulle linee regionali Fer già elettrificate".

Perché è accaduto tutto questo? Perché qualcosa era stato dato, per così dire, per scontato. "Fer gestisce già da anni altre linee elettriche per oltre 100 km – continua Masola – Sulla scorta di tale esperienza, eseguita la verifica dei sistemi tramite le proprie procedure interne, Fer ha ritenuto di poter svolgere con treni elettrici la fase transitoria tra la conclusione dei lavori, ultimati ad aprile 2023 e la conclusione della procedura di Amis sul sistema complessivo delle tre linee. In seguito, in fase di confronto con Ansfisa per la definizione delle tempistiche di emissione del provvedimento definitivo di Amis, l’interpretazione di Fer non è stata condivisa". Che così ha comminato a Fer anche una sanzione amministrativa, e ha costretto l’azienda a ritirare i nuovi sfavillanti treni elettrici.

«Per completare il fascicolo tecnico documentale, necessario alla conclusione della procedura, sono state effettuate misure e tarature sugli impianti installati – continua Masola – Le Amis all’esercizio della trazione elettrica sulle 3 linee reggiane sono state rilasciate il 23 settembre: in soli 2 mesi, contro i 5 normalmente previsti dalla normativa. Questo è una chiara prova di come gli interventi di elettrificazione siano stati regolarmente eseguiti dal punto di vista tecnico e senza rilievi tecnici su quanto realizzato da Fer".

In tutto parliamo di "7 treni elettrici e 1 diesel sulle linee reggiane. Le corse giornaliere nei giorni festivi sono mediamente 64, di cui 10-12 (circa il 15%) con diesel. A seguito della messa in servizio della nuova Sotto Stazione Elettrica (Sse) già realizzata a San Polo d’Enza, prevista per la prima metà del 2024 in quanto soggetta anch’essa ad Amis, tutte le corse potranno essere fatte con convogli a trazione elettrica".