Tumore e amianto, una nuova ricerca a Reggio Emilia scopre di più sul mesotelioma

Lo studio è stato condotto dall’Ausl Irccs, con nuove prospettive sull’uso di terapie mirate per i pazienti

Il mesotelioma pleurico colpisce la zona polmonare e la causa principale è l'amianto

Il mesotelioma pleurico colpisce la zona polmonare e la causa principale è l'amianto

Reggio Emilia, 25 luglio 2023 – È di Reggio Emilia il nuovo lavoro, condotto dal laboratorio di ricerca traslazionale e dell’anatomia patologica dell’Ausl Irccs, che porta avanti lo studio del mesotelioma pleurico con nuove prospettive per le cure. Pubblicata sulla prestigiosa rivista ‘Molecular Cancer’, questa analisi ha scoperto i meccanismi in grado di influenzare l’aggressività del tumore e ha permesso di definire terapie mirate per i pazienti.

Cos’è il mesotelioma pleurico

Patologia estremamente rara e collegata all’esposizione all’amianto, il mesotelioma pleurico è un tumore che si manifesta nella membrana esterna alla pleura, che a sua volta riveste i polmoni.

“Il mesotelioma pleurico maligno – sottolinea il professor Antonino Neri, direttore scientifico dell’Irccs - è una malattia assai aggressiva ancora oggi con scarse opzioni terapeutiche e aspettative di vita molto ridotte. Si tratta di un tumore con una latenza lunga, che può arrivare a oltre 30 anni dall’esposizione. Per il nostro territorio si tratta di una malattia di comunità, essendo stata la provincia di Reggio Emilia sede di produzione di cemento amianto fino agli anni ‘80. Per questo siamo uno dei centri di riferimento regionali per tale neoplasia”.

Dal punto di vista biologico, il mesotelioma è una malattia complessa ed eterogenea. La sua capacità di cambiare velocemente consente alle cellule del tumore di continuare a crescere e rappresenta un ostacolo molto grande per lo sviluppo di nuove terapie.

Il frutto della ricerca

Per lo studio è stato utilizzato un approccio innovativo di ‘trascrittomica spaziale’, un insieme di tecniche che permettono di dividere in sequenze il genoma delle cellule.

Partendo da campioni di pazienti trattati in ospedale, si è riusciti a dimostrare che la progressione del mesotelioma è determinata da una complessa serie di eventi: l’amianto, depositandosi sulla pleura, crea un’infiammazione cronica che causa la secrezione di molecole circolanti anche di tipo infiammatorio.

Queste molecole attraggono nel sito del tumore numerose componenti del sistema immunitario che però sono inattive, consentendo alla lesione di progredire verso stadi di aggressività più elevati.

“Questi risultati -spiega la dottoressa Federica Torricelli- hanno implicazioni rilevanti per la pratica clinica, soprattutto per due aspetti: da una parte l’identificazione di biomarcatori che permettono una terapia più mirata per i pazienti e dall’altra il potenziamento dell’efficacia dell’immunoterapia per il mesotelioma”.