FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Il killer silenzioso: amianto e tumori, in un anno 19 casi. "Un problema taciuto"

I dati del registro mesoteliomi: "Malattia rara, ma trend in aumento". La stragrande maggioranza dell’esposizione avviene sul luogo di lavoro. Alberti (Anmil): "Dal Fondo vittime un aiuto da quindicimila euro".

Il killer silenzioso.  Amianto e tumori,   in un anno 19 casi  "Un problema taciuto"

Il killer silenzioso. Amianto e tumori, in un anno 19 casi "Un problema taciuto"

Ferrara, 23 aprile 2023 – I tumori da amianto continuano a uccidere, nonostante facciano meno ‘rumore’ di tante altre patologie. Secondo i dati del Registro mesoteliomi per l’Emilia Romagna, istituito all’Ausl di Reggio Emilia, parla di 328 casi accertati nel Ferrarese tra il 1996 e il 31 dicembre del 2022. Spostando la lente sul trend degli ultimi anni è possibile capire meglio l’entità del problema. Pur mantenendo le sue caratteristiche di tumore raro, in regione il mesotelioma (patologia neoplastica legata appunto all’esposizione all’amianto) sta segnando un costante aumento dell’incidenza, con l’eccezione del periodo 2019-2020, anno quest’ultimo forse inficiato dall’emergenza Covid. Il dato complessivo si rispecchia in buona parte anche nella situazione locale.

Sul territorio. Numeri alla mano, in provincia di Ferrara si sono registrati 12 casi nel 2016, 14 nel 2017 e di nuovo 12 nel 2018. Nel 2019 i casi sono stati 11, mentre nel 2020 si è verificato un crollo a quattro, per poi risalire di nuovo a 11 nel 2021 e a 19 nel 2022, il secondo dato più alto dal ‘96 a oggi. La relazione degli esperti dell’Ausl reggiana analizza anche il tipo di esposizione a cui sono stati sottoposti i malati di mesotelioma. Per quanto riguarda il nostro territorio, su un totale di 328 casi dall’inizio della tenuta del Registro, 192 sono riconducibili a esposizione professionale, 20 a esposizione familiari, tre a esposizione ambientale e due a esposizione extraprofessionale. I casi rimanenti ricadono nelle categorie più incerte dell’esposizione ignota, da definire o non classificabile. L’insorgenza di mesotelioma legata all’ambiente di lavoro – che come si vede dai numeri è la più comune – nel Ferrarese è riconducibile principalmente al settore delle costruzioni edili, alla metalmeccanica e ai vecchi zuccherifici.

L’analisi. "Il problema amianto a Ferrara esiste e l’attenzione deve rimanere alta – afferma Alberto Alberti, membro della commissione nazionale amianto e tumori di Anmil e componente della commissione amministrativa Fondo vittime amianto di Inail –. Si tratta infatti di una questione che troppo spesso passa sotto silenzio, per varie ragioni". Il mesotelioma è una malattia che non lascia scampo. "L’ultimo decesso per questa patologia lo abbiamo avuto in ottobre – riprende Alberti –. L’anno scorso abbiamo avuto anche il caso di un paziente morto ad appena quattro giorni dalla diagnosi. Eppure, delle vittime dell’amianto non si parla quasi più".

Gli strumenti per venire incontro a chi si è ammalato a causa dell’esposizione al metallo ci sono, e l’esponente di Anmil lancia un appello a tutti i pazienti affetti da mesotelioma. "Affrontare questa patologia può avere costi importanti per le famiglie – spiega –. Un aiuto importante arriva dal Fondo vittime amianto. Inizialmente era previsto un sostegno economico una tantum da 5.600 euro. Col tempo siamo riusciti a portarlo fino a quindicimila. Invitiamo chiunque si sia ammalato a fare richiesta all’Inail sia personalmente che attraverso i patronati, al fine di ottenere l’aiuto una tantum da quindicimila euro. Ricordiamo inoltre a chi in passato ha già avuto la tranche da 5.600, che può comunque fare richiesta per avere ulteriori 4.400 euro per arrivare a diecimila. Il tempo residuo per questa istanza è di due anni".

La bonifica. Sul territorio, secondo Alberti, l’attenzione alle problematiche legate all’amianto c’è, ma non è ancora abbastanza. "Sarebbe importante che ci fossero una mappatura completa e una bonifica totale – afferma –, ma spesso si incontrano degli ostacoli. Ci sono ad esempio Comuni che prevedono fondi e aiuti per chi bonifica piccoli quantitativi di amianto, ma non sempre queste iniziative incontrano la risposta sperata. Questo anche perché in alcuni casi l’eternit è utilizzato in stabili o piccole pertinenze realizzati abusivamente".