MARCO BILANCIONI
Editoriale
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Da quelle divise un messaggio alla politica

Massimo Isola, Pd, sindaco di Faenza ’padrone di casa’ si è detto “sicuro” che i rimborsi saranno al 100%: ha ricordato l’impegno ma in maniera conciliante. Non sarebbe meglio se fosse così sempre (o quasi)?

L’evento del PalaCattani di Faenza metteva in risalto una serie di elementi che avrebbero reso stonato qualunque attacco. Primo: il ricordo delle vittime e, più in generale, del disastro in tutta la sua concretezza. Nella retorica di entrambi gli schieramenti, quante volte gli avversari sono stati accusati di fare “propaganda sulla pelle degli alluvionati”? Ma le immagini che ricordano quei giorni fanno capire che della “pelle degli alluvionati” possono disporre solo i medesimi: è qualcosa di troppo serio. E casomai, se sopra ci sono ferite, il compito delle istituzioni sarebbe quello di curarle.

Secondo: le divise dei soccorritori. La loro diversità cromatica richiamava, paradossalmente, all’unità: sono diverse le regioni di provenienza, magari le specializzazioni – come, in politica, diversi sono i partiti – ma la ragion d’essere è unica. Salvare vite, mettere in sicurezza il territorio. Quello della Protezione civile è un sistema dove ognuno deve fare la propria parte, non c’è spazio per le polemiche ma solo per la concretezza. Ne ha bisogno l’Italia, cioè tutti. Così come servirebbe, ora, una ricostruzioni senza veti e delegittimazioni incrociate.