Rimini, prova più volte ad avvelenare il marito con il topicida: arrestata

L’uomo si recava in pronto soccorso in preda ai malori: sono stati i sanitari a segnalare gli episodi in Procura. La 46enne, accusata di tentato omicidio, respinge tutte le accuse

Arrestata una donna per tentato omicidio a Rimini: ha provato più volte ad avvelenare il marito con il topicida

Arrestata una donna per tentato omicidio a Rimini: ha provato più volte ad avvelenare il marito con il topicida

Rimini, 2 luglio 2023 - Ha tentato più volte di uccidere il marito, avvelenandolo col topicida. Da alcuni giorni è ai domiciliari una donna di 46 anni, moldava ma da anni residente a Rimini, accusata di tentato omicidio.

Il primo tentativo di avvelenare il marito, di otto anni più grande di lei (anche lui straniero), risale al luglio 2022.

Da allora più volte l'uomo è stato costretto a tornare in pronto soccorso per vari malori. Sono stati i medici dell'ospedale 'Infermi', dopo aver condotto esami sull'uomo, a scoprire che quei malori erano compatibili con avvelenamento da topicida. E i risultati delle analisi svolte dall'istituto di medicina legale dell'università di Padova l'hanno confermato.

A quel punto i sanitari hanno segnalato gli episodi in Procura.

L'indagine, affidata alla Squadra mobile della polizia diretta da Dario Virgili e coordinata dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, ha permesso di accertare che era stata la moglie dell'uomo a tentare di avvelenarlo.

Durante una perquisizione nella loro casa hanno trovato, nascosta in un armadio, una siringa contenente del liquido rossastro: si trattava di bromadiolone, uno dei principi attivi usati per i topicidi.

La donna è stata arrestata qualche giorno fa, e l'1 luglio c'è stata la convalida dell'arresto, anche per evitare la fuga della 46enne in Moldavia. 

Interrogata ieri, ha rispinto ogni accusa: “La mia assistita - ha detto l’avvocato che la difende, Luca Greco - è stata interrogata ieri, ed è stata collaborativa per tutto il tempo del colloquio. Ha respinto tutte le accuse”.

I due coniugi si erano separati da tempo, per poi riconciliarsi formalmente in Comune circa un anno fa.

Secondo le accuse, la donna avrebbe somministrato il veleno al marito al momento dei pasti. Ma - come ha spiegato il legale difensore - la 46enne a sua discolpa ha raccontato come lei e il compagno mangiassero sempre insieme e le porzioni le faceva direttamente in tavola, respingendo quindi la possibilità di poter avvelenare il cibo.