Il restauro? "Va a rilento, serve il caldo estivo". E’ in sostanza quanto spiegato nell’ultimo consiglio comunale dall’assessore Mattia Morolli, in risposta all’interrogazione di Gioenzo Renzi: "Riguardo al restauro della statua di Giulio Cesare in corso serve una veloce premessa. I restauri delle statue bronzee di quelle dimensioni sono in genere molto lunghi perché alcune delle azioni da mettere in campo, in particolare quelle che prevedono l’utilizzo di liquidi, si eseguono solo in momenti estivi e con temperature molto calde, questo per consentire la perfetta asciugatura ed evitare la creazione di reazioni chimiche particolari (come le ossidazioni)". "Detto questo – ha aggiunto Morolli – dopo il trasferimento dell’opera nel laboratorio di restauro della ditta incaricata (Arché Restauri) nel luglio 2023, sono state fatte le indagini diagnostiche preliminari. Concluse il 31 agosto successivo, e hanno confermato le problematiche di conservazione note per la superficie bronzea (patine, depositi di sporco, ossidazioni ecc.) molto tipiche delle sculture all’aperto e hanno rivelato due elementi abbastanza importati. In primis la lega che compone la scultura non è bronzo ma ottone, come del resto era pratica diffusa in Italia dall’Ottocento in poi; in secundis sulla superficie non sono presenti pellicole protettive (oli, cere, resine sintetiche ecc.) e nemmeno residui.
Nell’estate 2024 sono state svolte le operazioni di rimozione dei depositi delle superfici esterna e soprattutto all’interno, anche per verificare la stabilità della scultura che ha rilevato qualche problema marginale ma una buona condizione generale. Il passaggio successivo sarà il vero e proprio lavoro di restauro della scultura che verrà avviato nell’estate del 2025, d’intesa con la Soprintendenza".