La rivoluzione in corsia: "Grazie ai Cau meno file nei pronto soccorso"

L’assessore regionale Donini difende i nuovi centri di assistenza urgenza "L’83% dei pazienti ha ricevuto prestazioni appropriate nel giro di due ore".

La rivoluzione in corsia: "Grazie ai Cau meno file nei pronto soccorso"

La rivoluzione in corsia: "Grazie ai Cau meno file nei pronto soccorso"

La rivoluzione in corsia dei nuovi Cau, i centri di assistenza urgenza voluti dalla Regione per ridurre le file ai pronto soccorso, "sta funzionando". Ne è convinto Raffaele Donini, assessore regionale alla sanità, che difende a spada tratta i Cau. Nel Riminese finora ne sono stati aperti già tre: uno a Cattolica (attivo dal 18 dicembre), un altro a Santarcangelo (in funzione dal 15 gennaio al posto del punto di primo intervento) e uno a Novafeltria (inaugurato il 29 gennaio). Entro giugno ne aprirà uno anche a Rimini, vicino all’ospedale ’Infermi’.

In questi mesi sono stati sollevati dubbi e critiche sui nuovi Cau. Come risponde a chi parla di depotenziamento?

"Con i numeri – dice Donini – In Emilia Romagna finora abbiamo aperto 31 Cau e gli accessi sono già stati complessivamente oltre 70mila, di cui 4mila nel Riminese tra Cattolica (2.338), Santarcangelo (1.562) e Novafeltria (112). Nell’83% dei casi i pazienti hanno ricevuto le prestazioni entro due ore dal loro accesso".

Ma per non pochi pazienti, per le patologie rilevate, si è reso necessario poi il trasferimento in pronto soccorso o addirittura il ricovero.

"Soltanto il 7% dei pazienti arrivati ai Cau è stato portato al 118. La stragrande maggioranza dei casi ha trovato nei Cau le prestazioni sanitarie appropriate. Bisogna però non fare confusione, e ribadire un aspetto fondamentale".

Quale?

"I nuovi Cau non si sostituiscono al pronto soccorso. Servono a trattare patologie a bassa complessità. Se uno ha un forte dolore al torace, fa bene a chiamare subito il 118, anziché presentarsi al Cau".

I sindacati dei medici, in particolare lo Snami, hanno criticato duramente la Regione e le aziende sanitarie: secondo loro con i Cau è stata ridimensionata l’attività di emergenza.

"I sindacati fanno i sindacati. Secondo noi i Cau funzionano, abbiamo avuto riscontri positivi e apprezzamenti positivi dai cittadini. I Cau sono nati per alleggerire la pressione sui pronto soccorso, occupandosi dei pazienti non gravi. A gennaio, nonostante il picco dell’influenza, abbiamo registrato un calo del 6% di accessi nei pronto soccorso".

Insomma, il bilancio dei Cau finora è positivo?

"A nostro parere sì, lo è, assolutamente. Quando saranno a regime, i Cau ridurranno il numero di accessi nei pronto soccorso. I cittadini sempre di più stanno capendo quali sono le patologie per cui rivolgersi ai Cau".

Manuel Spadazzi