REDAZIONE RIMINI

Morti in strada, numeri di una strage. Ma a Rimini i dati più bassi in regione

Con la scomparsa di Mario Perazzini e del piccolo Giulio sale a sei il bilancio delle vittime in provincia. La statale Adriatica resta tra i collegamenti più critici e tra le cause spicca la distrazione dei conducenti.

Morti in strada, numeri di una strage. Ma a Rimini i dati più bassi in regione

Una strage senza fine. Quella che si continua a verificare lungo le strade della nostra provincia, dove in appena un giorno, sabato, con le morti dell’80enne Mario Perazzini e del bimbo bellariese di appena tre anni Giulio Gugnali Cabrera Perez (deceduto in ospedale sette giorni dopo l’incidente avvenuto a Bellaria in viale Pinzon) si sono accumulati un terzo del totale delle morti su strada in provincia nel 2023. Un numero che fino all’altro giorno era e comunque resta – stando ai dati dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale – al di sotto della media regionale, pur rappresentando lostesso la dimensione di una strage silenziosa, che per quest’anno ha già mietuto altre sei vittime. Non a caso l’indice di mortalità, ovvero il numero di decessi ogni 100 incidenti, a Rimini si è alzato, attestandosi al 6,5%, secondo l’indagine dell’Istat basata sugli incidenti avvenuti nel 2022, che in provincia erano stati 22 in tutto. Quest’anno invece le collisioni sono in diminuzione rispetto al 2022, anche a livello regionale. Nelle vicine province di Ravenna e Forlì-Cesena sono rispettivamente 21 e 14 i morti in collisioni stradali nel 2023, di molto in calo rispetto ai 40 e 27 registrati l’anno scorso nei territori della Romagna.

Restringendo il campo nel solo comune di Rimini invece, nel 2022 gli incidenti erano aumentati del 13,5% (1.511) provocando sempre nella sola Rimini 7 morti, per dare un’idea: uno in meno rispetto a quelli del 2023, ma su scala provinciale. Un vero e proprio crollo insomma delle morti per incidenti stradali ad oggi, quando con la recente scomparsa di Mario Perazzini e del piccolo Giulio il dato è lievitato in appena un giorno a sei vittime, compresi un automobilista, un centauro e due ciclisti travolti. Fortunatamente, Rimini per quest’anno è dunque la provincia con meno vittime della strada in regione e la sola a non contare croci sull’asfalto in doppia cifra. A preoccupare tuttavia resta la pericolosità della rete viaria, con l’indagine dell’Istat che evidenzia invece come la via Emilia e a seguire l’Adriatica siano tra le strade più pericolose, per numero di incidenti che vi si verificano, a livello nazionale.

Per quanto riguarda poi le cause degli incidenti, la velocità è slittata "al terzo posto – fa sapere Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio regionale per la sicurezza stradale –. A balzare invece al primo posto su scala regionale è la distrazione dei conducenti, un fenomeno che aumenta di molto anche l’incidentalità autonoma e in generale fa capire come tra i deterrenti più efficaci ci sia l’educazione stradale, ma anche una maggiore presenza di controlli che facciano da deterrente ai comportamenti scorretti mentre si è alla guida".