Aizza il pitone contro il coinquilino: denunciato

Insulti razziali, botte e minacce: nei guai un 26enne riminese. Per quest’ultimo ogni occasione era buona: lo stuzzicava con continui dispetti, arrivando persino a colpirlo con una padella bollente sul braccio

Rimini, 23 ottobre 2023 – Prende un pitone dalla teca di vetro e minaccia di aizzarlo contro l’inquilino, avvicinando il serpente al suo volto. È solo una delle infinite vessazioni che un cittadino italiano di origine nigeriana sarebbe stato costretto a subire per colpa del coinquilino, un ragazzo riminese di 26 anni, che condivideva con lui l’appartamento in una palazzina di via Mentana.

Un pitone: un uomo si è servito del serpente per minacciare il coinquilino
Un pitone: un uomo si è servito del serpente per minacciare il coinquilino

Una serie impressionanti di aggressioni, umiliazioni e maltrattamenti, accompagnati molto spesso da insulti pesantissimi a sfondo razziale. Sono queste le motivazioni che hanno spinto la Procura di Rimini ad aprire, nei confronti del 26enne, un fascicolo con l’accusa di atti persecutori e lesioni, oltre a contestare l’aggravamento per discriminazione e odio razziale.

In più di un’occasione, tra settembre e ottobre, il cittadino di origine nigeriana si era rivolto alle forze dell’ordine perché esasperato dagli improvvisi picchi di rabbia e dalle molestie continue subite per colpa del coinquilino. Polizia e carabinieri, in pochi mesi, hanno bussato almeno cinque o sei volte alla porta dell’appartamento. A loro la vittima aveva riferito di quei continui episodi e di essere ormai diventato il bersaglio prediletto del ragazzo con cui condivideva l’appartamento: per quest’ultimo ogni occasione era buona per prendersela con l’inquilino, stuzzicandolo con continui dispetti (come strappargli i vestiti, versare dell’acqua nella sua camera o spruzzargli un prodotto anticalcare in faccia), coprendolo di insulti, e arrivando persino a mettergli le mani addosso per i motivi più disparati, colpendolo con una padella bollente sul braccio e costringendolo a ricorrere alle cure del pronto soccorso a causa delle ustioni, oppure a prendere le sue cose - gli occhiali e il cellulare - sbattendoli a terra per romperli.

Un comportamento molesto che il 26enne, stando alla ricostruzione, aveva adottato anche nei confronti degli altri residenti del palazzo. Il 7 ottobre scorso i carabinieri erano accorsi in via Mentana, dopo che i condomini avevano trovato diverse tracce di sangue sulle scale e lungo le pareti: non c’era voluto molto per scoprire che lo scalmanato si era ferito volontariamente alla braccia con atti di autolesionismo.

Il 26enne in seguito era stato trasportato in ospedale per le ferite e anche per essere sottoposto a una visita psichiatrica.

Le diverse segnalazioni e denunce sul suo conto, unite all’esposto presentato dall’amministrazione condominiale, hanno spinto il sostituto procuratore Luca Bertuzzi a richiedere per l’indagato una misura cautelare che è stata disposta dal gip del tribunale di Rimini. Al 26enne è stato dunque imposto di lasciare immediatamente l’appartamento di via Mentana e di rimanere ad una distanza di almeno 500 metri dalla parte offesa, oltre al divieto di comunicare con lui con qualsiasi mezzo.

Se non rispetterà l’ordinanza del giudice, rischia di incappare in un inasprimento della misura cautelare.