Veleno nel cibo del marito: la moglie a processo. Chiesta una nuova perizia

La 46enne moldava è accusata di tentato omicidio mediante un topicida. Accordato dal giudice l’abbreviato condizionato a una ulteriore consulenza

Sulla donna 46enne aveva indagato la polizia di Stato (foto di repertorio)

Sulla donna 46enne aveva indagato la polizia di Stato (foto di repertorio)

Rimini, 22 aprile 2024 – Dalla richiesta al giudizio, con rito abbreviato e condizionato all’audizione del consulente medico legale (il professor Raffaele Giorgetti di Ancona) incaricato per una nuova perizia per conto della difesa. E’ questo il destino giudiziario di una donna di 46 anni, difesa dall’avvocato Luca Greco e finita a processo perché accusata del tentato omicidio di suo marito, attraverso l’iniezione di dosi di topicida nei pasti quotidiani.

La 46enne imputata, di origini moldave, era sotto inchiesta dal luglio del 2022, anche se tutto era cominciato un anno prima, quando il marito della donna, un 54enne albanese, da parecchio tempo trapiantato in città – dove lavorava come professionista – era stato costretto a ricorrere alle cure del Pronto soccorso per fortissimi dolori addominali. Quegli stessi dolori che giorni dopo la visita il 54enne avrebbe di nuovo avuto.

A seguito del ripresentarsi dei sintomi l’uomo era stato quindi ricoverato in ospedale salvo, un mese dopo, avere ancora lo stesso problema. Secondo i medici i sintomi del caso erano compatibili con un avvelenamento da topicida e, dopo gli esami del caso, era stata accertata la positività del 54enne ai principi attivi di Bromadiolone e Coumatetralyl, due elementi dei veleni ratticidi.

La 46enne perciò era stata indagata e finita ai domiciliari, poiché ritenuta la mano che avrebbe ’condito’ i pasti del marito con il veleno. La 46enne, tuttavia, nel corso dell’interrogatorio di garanzia aveva respinto le accuse a proprio carico.

Ecco perché ora in abbreviato la difesa ha chiesto l’audizione di una nuova perizia, per rilevare o meno la correlazione tra il rischio di morte per il presunto avvelenamento e la condotta imputata alla donna.

Il gup del Tribunale ha nei giorni scorsi accolto la richiesta della difesa della 46enne e la Procura a propria volta ha richiesto la contro-audizione dei propri consulenti: tossicologa e medico legale. Il prossimo 17 settembre sempre davanti al gup si terrà la prossima udienza in aula dove verranno relazionate le conclusioni delle perizie dei consulenti di parte.