Il pompiere karateka: "Arti marziali, la mia vita"

La storia del maestro Matteo Romagnoli, appena tornato dalla Norvegia con altri due ori: "L’inizio da bambino, oggi ho una palestra"

Il pompiere karateka: "Arti marziali, la mia vita"

Il pompiere karateka: "Arti marziali, la mia vita"

Ha fatto della disciplina del karate la sua regola di vita, proiettandola non solo nell’attività fisica ma anche nel lavoro. Il carpigiano Matteo Romagnoli, 45 anni, figlio d’arte (il padre Carlo, venuto a mancare nel 2022, era presidente della ‘Black Dragon’ ADS di Carpi, ruolo che adesso è passato a Matteo, ndr), vigile del fuoco di professione, è appena rientrato vincitore dal ‘Norway Open’, gara di karate del campionato Wukf, che si è svolta a Oslo, in Norvegia. Romagnoli, maestro sesto dan di karate e terzo dan di kickboxing, insegnante di arti marziali nella palestra ‘Thunder’ di San Martino in Rio e a ‘La Patria’ di Carpi, nel 2022 ha ricevuto dal Comune un ‘attestato al merito sportivo’: nella sua carriera ha collezionato oltre venti ori ai campionati del mondo, oltre a numerosi titoli in prestigiosi tornei nazionali e internazionali di karate e kickboxing e attualmente è campione italiano di combattimento nella categoria Master.

Matteo, ancora una volta torna in Italia da vincitore: come è andata la gara?

"Ho vinto due medaglie d’oro, nella categoria Master: una quella che è la mia specialità ossia il combattimento (con protezioni), il Kumite SanBon, dove vengono premiate soprattutto la tecnica e la velocità. E una nella specialità Ippon (senza protezioni). Insieme a me c’erano tre miei allievi del gruppo agonistico dei ‘Black Gradons’: Chiara Ferrari, 23 anni, ha conquistato un argento nel combattimento, Romyna Conte, 17 anni, due bronzi nei combattimenti con e senza protezioni (categoria Cadetti) e Mohaned Fraieh, 30 anni, un oro nel Katà e un argento nel combattimento (categoria Senior). I miei ragazzi si sono comportati molto bene in un torneo di ottimo livello. Sono molto orgoglioso di loro".

Com’è nata la sua passione per il karate?

"Lo pratico da oltre trent’anni. Da piccolino mi sono cimentato un po’ in tutti gli sport, dal calcio, al pattinaggio, alla ginnastica artistica ma non trovavo la mia dimensione. Poi a 13 anni ho provato le arti marziali e non le ho più abbandonate: a 15 anni ho iniziato le prime gare e a 18 insieme ad altri istruttori ho aperto una A.S.D. a Carpi, gareggiando in maniera più seria nel karate e in altre discipline più di contatto. Per 15 anni ho esercitato la carriera professionistica nel kickboxing, Ma la passione per il karate è rimasta".

Ha anche aperto una palestra…

"Oltre dieci anni fa a San Martino in Rio ho aperto la palestra ‘Thunder’: qui io e altri istruttori insegniamo le arti marziali. Altre palestre, sempre della ‘Black Gradons’ sono state aperte a Carpi, Castelfranco e Correggio".

Campione mondiale, istruttore, vigile del fuoco, e anche marito e papà: come fa a fare tutto?

"Corro, sempre. Passo dagli allenamenti all’insegnamento, al mio lavoro di pompiere. Al primo posto, ovviamente viene però la mia famiglia".

Cos’è per lei il karate?

"Tutta la mia vita. Ho cominciato da piccolo e il karate è sempre stato presente nella mia esistenza. È uno stile di vita, una regola, un’etichetta mentale".

Quanto è importante un allenamento mentale?

"Fondamentale, fa parte della stessa disciplina marziale. Le gare dipendono molto dalla componente mentale".

Porta lo stile di vita del karate anche nel suo lavoro?

"Certo: quello che ho imparato in questi anni mi aiuta molto nel mio lavoro di vigile del fuoco, sia da un punto di vista fisico che mentale per gestire lo stress che questa attività comporta".

È una disciplina anche femminile?

"Assolutamente sì: a 5/6 anni gli allievi sono in eguale misura maschi e femmine. Anzi, devo ammettere che quest’ultime sono più coordinate e hanno un maggiore controllo del corpo. Inoltre è aumentato il numero di ragazze che si iscrivono".

Nel 2022 è venuto meno suo padre: gli dedicherà una gara?

"Insieme a lui ho dato vita al ‘Master of Fight’, la competizione carpigiana di kickboxing. Da 10 anni la gara è dedicata alla mamma, Carla Arbizzi. Realizzeremo qualcosa anche in onore di papà, perché la sua testimonianza sia di insegnamento anche alle future generazioni".