La contrada di San Luca "Covid e lockdown ci hanno rinforzato Puntiamo alla vittoria"

Il Borgo si annuncia in "grande forma", come spiega il presidente "Abbiamo superato le 250 adesioni, un risultato straordinario". I campioni in gara: Orsatti, Oppito, il fantino Guglielmi e Dondi.

La contrada di San Luca  "Covid e lockdown  ci hanno rinforzato  Puntiamo alla vittoria"

La contrada di San Luca "Covid e lockdown ci hanno rinforzato Puntiamo alla vittoria"

"San Luca è una contrada in gran forma – esordisce il presidente Luca Bertazza –, veniamo da anni difficili, dove il lockdown e il Covid aveva messo seriamente in discussione quanto fatto negli anni passati. Ma le tante iniziative che abbiamo messo in atto dopo la pandemia ha ricreato uno spirito solidale nella contrada, ha riavvicinato famiglie e addirittura nuovi iscritti. Abbiamo superato le 250 adesioni e questo – sottolinea – è un risultato straordinario, come straordinario è il legame che si è ricreato in contrada. Ormai possiamo parlare di una vera e propria famiglia".

"I risultati un po’ per volta sono arrivati – continua il presidente – già quest’anno abbiamo primeggiato in quasi tutte le competizioni a squadra delle bandiere, mentre sul versante del corteo storico abbiamo ben chiaro la strada da percorrere e sicuramente nei prossimi anni saremo una contrada che se la giocherà per la vittoria". Sulle gare Bertazza glissa "perché personalmente le ho sempre considerate un terno al lotto viste le innumerevoli variabili in gioco. Ma siamo pronti e concentrati e puntiamo seriamente a vincere più di una corsa".

Distribuito a ridosso del corso antico del fiume Po che lambiva le mura meridionali, il Borgo di San Luca si sviluppò nei secoli come una propaggine urbana densamente abitata, assumendo tra ‘400 e ‘500 la fisionomia lineare tipica delle comunità rivierasche. Il borgo acquisì il nome dall’omonima chiesa, oggi detta del Santissimo Crocifisso, di origine antica quanto incerta, consacrata nel 1138 e che conserva ancora il crocifisso ligneo affiorato – secondo la tradizione – dalle acque del Po all’alba del venerdì santo del 1128. A vocazione prevalentemente agricola, il territorio del borgo comprendeva il vastissimo possedimento estense della Sammartina (toponimo rimasto nell’attuale via che unisce Chiesuol del Fosso a Torre Fossa) e il grande palazzo quattrocentesco di Alberto d’Este.

I colori rosso e verde fanno da sfondo all’insegna della contrada, tra le più care al duca bonificatore Borso d’Este, ossia il paraduro, lo steccato ligneo usato come arginatura di valli e canali: il significato di protezione dalle acque è sottolineato dalla presenza della zucca galleggiante indicante il livello idrometrico, e dall’acronimo del motto Fides Iustitia Domino Opulentissimo, a testimonianza della fede dei signori della città nel lavoro dell’uomo e nella clemenza divina.

I campioni di San Luca saranno: per la corsa dei putti Ludovico Dondi, per la gare delle putte Linda Orsatti, lo staffiere per la corsa delle asine Angelo Oppito con Dante, il fantino Federico Guglielmi detto "Tamurè" con i cavalli Ultimo Baio e Arraju. Nelle passate edizioni il Borgo ha vinto 6 volte il Palio di San Romano (corsa dei putti), 10 volte il Palio di San Paolo (corsa delle putte), 5 volte il Palio di San Maurelio (corsa delle asine) e 3 volte il Palio di San Giorgio nelle corse dei cavalli.