La Corte Ducale La famiglia di Borso Sul suo gonfalone domina l’aquila bianca

Spiega il presidente Perugini: ""Anche se non partecipa alle corse in quanto non è strutturata come una vera e propria contrada, negli ultimi anni ha dato vita a veri e propri momenti di aggregazione".

La Corte Ducale  La famiglia di Borso  Sul suo gonfalone  domina l’aquila bianca

La Corte Ducale La famiglia di Borso Sul suo gonfalone domina l’aquila bianca

"La Corte Ducale - spiega il proprio presidente Giambaldo Perugini - rappresenta all’interno del movimento palio la famiglia di Borso d’Este con la sua corte nel momento più fulgido quando il duca ritorna in Ferrara reduce dalla nomina di Paolo II avvenuta il giorno di Pasqua del 1471 in Roma. E’per la corte un momento imprescindibile - continua a narrarci Perugini - ancora di più nell’ evento di quest’anno che culmina con lo svolgimento delle gare in piazza Nova (piazza Ariostea) all’imbrunire per un coinvolgimento maggiore di ferraresi, sicuramente, ma anche per i numerosi ospiti e turisti che sono preannunciati. In particolar modo dopo lo straordinario successo ottenuto sabato scorso con il magnifico corteo al quale ha partecipato anche il cantante Piero Pelù in qualità di speciale ospite ed indossando uno dei nostri preziosissimi costumi". "Anche se la Corte Ducale non partecipa alle corse in quanto - continua Perugini - non e’ strutturata come una vera contrada e non possiede una propria sezione di sbandieratori, chiarine e tamburini, negli ultimi anni ha dato vita a veri e propri momenti di aggregazione. E il numero di partecipanti alle nostre attività e’ sorprendentemente cresciuto. Ci troverete questa sera fieri di rappresentare il Casato Estense con tutti i nostri costumi e le nostre bellissime dame". A differenza dei Borghi e dei Rioni, la Corte Ducale non è un’entità territoriale, né partecipa in maniera diretta alle competizioni delle gare delle bandiere o alle quattro corse di piazza Ariostea. Ma è la sua presenza, di fatto, a legittimare ogni attività del Palio di Ferrara, in quanto furono proprio gli esponenti di Casa d’Este a promuovere questa manifestazione popolare fin dalla seconda metà del XIII secolo. La Corte rappresenta la numerosa compagine di familiari, di nobili cittadini, di cavalieri e armati che scortò nel marzo del 1471 l’allora marchese Borso d’Este nel suo viaggio a Roma, dove ricevette – nel giorno di Pasqua – l’investitura a primo duca di Ferrara dalle mani di papa Paolo II, che gli donò anche la preziosissima onorificenza della Rosa d’Oro. Il soggiorno romano durò circa un mese, allietato da pranzi, feste, spettacoli e tributi solenni. Borso rientrò trionfalmente a Ferrara il 18 maggio, circondato dalla sua magnifica corte, non più marchionale, ma ducale. Una città tripudiante accolse il suo sovrano e in suo onore si organizzarono le gare equestri di un Palio straordinario lungo il consueto circuito della via Grande: un evento singolare, rievocato ancora oggi l’ultima domenica di maggio, con le quattro corse in piazza Ariostea. Sul gonfalone della Corte Ducale domina l’aquila bianca su campo azzurro, che ghermisce con la destra lo scudo comunale troncato di bianco e nero, mentre con la sinistra lo stemma ducale, con i quarti alternati dall’aquila imperiale bicipite in campo d’oro e i tre gigli di Francia in campo azzurro. Le sovrastanti chiavi di San Pietro simboleggiano l’investitura papale.