Tour de France 2024, ecco le tappe in Italia. Emilia Romagna protagonista

Presentate a Bologna le prime tappe della gara ciclistica che scatterà per la prima volta in Italia e vedrà coinvolte molte città della nostra regione

Bologna, 22 dicembre 2022 - L’Emilia Romagna ha davvero iniziato a vivere il suo sogno in giallo, ufficializzando la gran partenza del Tour de France 2024 che vede subito la regione protagonista dell’arrivo della prima tappa da Firenze a Rimini. Poi toccherà a Cesenatico, Bologna e Piacenza come sedi di tappa e tutte le località emiliane toccate, mostrandosi al mondo. Una bella vetrina per il territorio e per l’Italia che, per la prima volta nella storia, avrà la partenza della Grand Boucle.

Un'immagine del Tour de France 2022
Un'immagine del Tour de France 2022

Se i dettagli della prima tappa sono stati svelati a Firenze al Salone dei 500, ora, è all’Auditorium Opificio Golinelli che sono stati tolti i veli sui tracciati emiliano romagnoli che questa corsa storica, nata nel 1903, toccherà nella sua 111esima edizione. Ricordando i campioni italiani che hanno saputo conquistare la maglia gialla e far sognare i tifosi, il 29 giugno 2024 ci sarà dunque la Firenze – Rimini, il 30 giugno 2024 la Cesenatico – Bologna, il 1° luglio la Piacenza - Torino e l’indomani il via da Pinerolo per tornare in Francia. In sala campioni come Adorni, Saronni, Pozzato, Bugno, Chiappucci, Argentin, Colbrelli, Conti, Mondini, Norma Gimondi in ricordo del padre, presidente della Uec e vicepresidente Uci Enrico Dalla Casa, il vicepresidente onorario Uci Renato Di Rocco e la consigliera Uci Daniela Isetti.

Le tappe: da Firenze a Rimini

La Firenze – Rimini – Con i suoi 205 km, vedrà subito un avvio di Tour insidioso con 3800 metri di dislivello snocciolati in 7 salite. Dopo il via da Firenze, si passerà per Pontassieve, Vicomano e San Godenzio, valico Tre Faggi a 930 metri, 10 km al 5% con la prima parte che vede anche il valico del muraglione. Poi via verso le Forche a 430 m, Santa Sofia, su allo Spinello a 707 m passando gli Appennini e arrivando nell’emiliana San Piero in Bagno, poi Sarsina, Mercato Saraceno, la salita del Barbotto a 584 m. A dare il benvenuto dunque in Emilia, sono Forche, Carnaio e il durissimo Barbotto che sono il simbolo della Nove Colli. Poi via per Novafeltria, e l’ascesa del Colle di San Leo a 572m, da Secchiano, 7 km con una pendenza del 6% poi Colle Montemaggio a 508 m, la salita di San Marino a 648 m, il passaggio a Serravalle e l’arrivo a Rimini.

La tappa Cesenatico-Bologna

La seconda tappa sarà ancora complicata con 200 km che porteranno il Tour da Cesenatico a Bologna. Si parte dalla città di Pantani, un antico borgo di pescatori tra mare e ciclismo, tra Nove Colli e il ricordo del pirata. Dopo 25 km di pianura, si arriverà alla Ravenna dei mosaici, di Dante, per toccare Russi, Faenza, città delle ceramiche, poi Brisighella e dopo 70 km dal via, la salita di Monticino, prima ascesa di giornata, con 2 km che però si faranno sentire nelle gambe. A Riolo si entrerà poi nel circuito iridato 2020 con la salita Gallisterna dello scatto di Alaphilippe. Usciti dall’Autodromo di Imola si punterà verso Castel San Pietro Terme, l’ascesa a Botteghino di Zocca, Montecalvo e Bologna. Qui da affrontare due volte ci sarà il circuito di 18 km che mostrerà ai corridori del Tour, la durezza e la bellezza della salita del colle della Guardia verso San Luca. Poi Porta Saragozza, Porta Santo Stefano e i viali dove il gruppo certamente frazionato, cercherà la galoppata per perdere meno secondi possibili.

La terza tappa da Piacenza a Torino

La terza tappa porterà dall’’Emilia verso il Piemonte toccando la Lombardia, 229 km da Piacenza a Torino. Da Piacenza, dunque, tra Appennini e il Po, il Tour darà finalmente ai velocisti la loro prima grande occasione. Si pedalerà ancora 20 km prima di salutare la regione e buttarsi verso Castel San Giovanni, Stradella, Voghera, la salita di Tortona in ricordo di Coppi, scoprire nel Monferrato la viticoltura italiana, le langhe con i suoi vini come il Barolo e il Barbera, poi Barbaresco con il traguardo volante, ad Alba la terra del tartufo, il colle Sommariva, Carmagnola, Moncalieri e l’arrivo a Torino. Il giorno dopo il Tour saluterà l’Italia, da Pinerolo tornando in Francia.

Bonaccini: “Soddisfazione straordinaria”

E’ stato il presidente della Regione Stefano Bonaccini a voler omaggiare Christian Prudhomme, direttore del Tour e Dario Nardella, sindaco di Firenze, della maglia della squadra ciclistica dell’Emilia Romagna, come simbolo della squadra che si è creata e annunciando le future tante tappe di avvicinamento a questo evento storico. “Con il presidente dell’Apt Davide Cassani avevamo questo sogno e grazie al lavoro fatto con Nardella abbiamo presentato un progetto che ha convinto il Tour – ha detto Bonaccini - Il Tour ha dato fiducia alle nostre terre e siamo orgogliosi e onorati. L’arrivo a Rimini della prima tappa parlerà di Fellini e della Dolce Vita, poi Cesenatico città dell’indimenticato Pantani e Bologna in uno scenario unico con il portico più lungo e bello del mondo, poi la partenza da Piacenza che porta in Piemonte. Una soddisfazione straordinaria. Lo sport è il veicolo più importante di promozione nel mondo e soprattutto il ciclismo, che è anche una grande festa popolare. Le immagini andranno in tutto il mondo e permetteranno di promuovere le nostre eccellenze in tutto il globo. Questo Tour rimarrà nella storia dell’Italia”.

Il sindaco di Firenze: “Fondamentale il gioco di squadra”

Poi il sindaco di Firenze. “Senza gioco di squadra non ci saremmo riusciti – ha proseguito Nardella – era un sogno inseguito da tanti anni. Avevo iniziato da solo ma insieme si va più lontano e con Bonaccini e Cassani è stato un apporto decisivo. Ricalca il passaggio della borraccia tra Coppi e Bartali, due amici accomunati dallo stesso destino come la competizione positiva che c’è tra Emilia Romagna e Toscana. Simpatica dialettica che ci fa essere forti nei confronti della Francia e che renderà il Tour speciale e indimenticabile. E’ la prima volta nella storia che il Tour ha la gran partenza dall’Italia e chissà quando potrà riaccadere”.

Il sindaco di Bologna: “Qui sarà una tappa importante”

Felice anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore. “Benvenuti a tutti, benvenuto al Tour a Bologna – ha detto Matteo Lepore - Ringrazio la Regione Emilia Romagna e Firenze che insieme hanno deciso di promuovere questa opportunità. Bologna sarà una tappa importante e grande occasione per parlare di sport, far vedere un paesaggio straordinario e parlare di mobilità sostenibile, sicurezza e stile di vita più sano”.

Prudhomme: “Scopriremo la meraviglia della via Emilia”

A chiudere, le parole di Prudhomme. “E’ il Tour delle prime volte: la prima che parte dall’Italia e la prima che termina a Nizza – ha chiuso il direttore della Grand Boucle – siete stati come i Tre Moschettieri, riusciti grazie alla vostra unione. Una terra che ha anche campioni indimenticabili come le emozioni che hanno saputo regalare e i ricordi. Come dice il sindaco di Bologna, è vero che una corsa come il Tour può aiutare a far passare messaggi importanti sulla pratica della bici ma anche sulla sicurezza. E sono a disposizione di Bonaccini per scoprire tutta la meraviglia della via Emilia”.

La previsione: quasi due milioni di spettatori

Secondo uno studio commissionato dalla Regione, per le prime tre tappe del Tour si possono prevedere circa 1,8 milioni di spettatori presenti in Italia, di cui oltre 730 mila in Emilia-Romagna. E circa 130mila presenze negli alberghi, la metà in Emilia-Romagna. Importanti le ricadute economiche, con un indotto diretto di 59 milioni di euro, di cui 29 milioni in Emilia-Romagna, più l’indotto e i benefici indiretti a livello nazionale per ulteriori 47 milioni, con altri 13 milioni sulle aziende della filiera del ciclismo.