Olimpiadi 2026, la pista da bob resta lontana: si propone anche Salt Lake City e torna Cortina con un “progetto light”

La riunione del comitato organizzatore ha fissato la scadenza di gennaio per la decisione definitiva su dove fare le gare di bob, slittino e skeleton

La pista da bob di Cesana, in Piemonte (foto d'archivio)

La pista da bob di Cesana, in Piemonte (foto d'archivio)

Cortina d’Ampezzo (Belluno), 7 dicembre 2023 – È arrivata anche la proposta di andare in America per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, andare a fare le gare di bob, slittino e skeleton nello Utah, a Salt Lake City, a quasi 9.000 chilometri di distanza dall’Italia. Un’uscita che dà la misura di quanto la questione della pista da bob con lo sliding centre per i Giochi invernali 2026 saltata da Cortina d’Ampezzo sia lontana dall’essere risolta e ancora “vale tutto” sul tavolo di chi deve arrivare a prendere una decisione. Una soluzione che però non può più essere procrastinata molto e ieri è stata fissata la scadenza di gennaio 2024 per la scelta definitiva sulla pista da bob, preceduta da una valutazione della Fondazione effettuata in una riunione del prossimo 19 dicembre.

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La riunione a Milano

Ieri si è riunita a Milano l'assemblea degli enti membri del comitato organizzatore dei Giochi 2026 che ha fissato appunto la fine del prossimo mese come "scadenza ultima e non procrastinabile” per arrivare a una soluzione. All'ordine del giorno le relazioni di Simico sull'impianto di Cesana Torinese, opzione rilanciata con forza negli ultimi mesi dal Piemonte, e sulla nuova proposta di “mantenere viva la progettualità su Cortina”.

Il progetto light a Cortina

Allo studio c'è un progetto light per la regina delle Dolomiti, magari con una riduzione dei parcheggi e altri servizi inizialmente previsti, per realizzare un impianto ridotto e dall'impatto economico contenuto. L'ipotesi Cortina è stata rilanciata martedì anche dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, con il Mit che si farà carico di una proposta che "non costerà un centesimo in più agli italiani”, tutelando anche le ragioni del Veneto.

Fontana: “Va bene rivalutare Cortina”

Nessuna compensazione, però, per il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Il ritorno in campo di Cortina "non è un colpo di scena”, semmai “un'opzione che si deve assolutamente valutare”. Ma finché "non vediamo i dossier - ha aggiunto Fontana - è difficile esprimere i giudizi”. Le relazioni dovrebbero arrivare entro una settimana, così da poter permettere ai soci di analizzarle e ritrovarsi poi in una riunione il 19 dicembre.

Dopo Germania, Austria e Svizzera arrivano gli Usa

Il Cio ha espresso soddisfazione "per il lavoro fatto fino a oggi” ma sulla pista da bob la preferenza, come ha spiegato il presidente del Comitato internazionale, Thomas Bach, sarebbe quella di andare “in un centro già esistente e pienamente funzionante fuori dall'Italia”. Le opzioni in tal senso non mancano: oltre alla Germania che ha tre proposte, all'Austria con Innsbruck e alla Svizzera con St.Moritz, ha fatto pervenire la documentazione necessaria anche il comitato olimpico nazionale degli Stati Uniti con Salt Lake City che è stata indicata insieme alla Francia come “preferred host” per i Giochi del 2030 e del 2034.

Malagò: “Saremmo felci se fosse in Italia”

"Saremmo felici se fosse l'Italia” ad ospitare la pista, “sennò - ha commentato il presidente del Coni, Giovanni Malagò - ovviamente dovremmo organizzarci all'estero”. Ad ogni modo “non mi pentirò di mai di aver fatto questa cosa bellissima delle Olimpiadi - ha proseguito - e confermo che saranno le migliori di sempre. Certo è un calvario e nel calvario ovviamente ci sono tante cose complicate”.

Sala: “Va bene tutto, ma l’America è una follia”

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, preferisce non entrare nel merito della questione, ma “qualunque sarà la soluzione che verrà trovata - ha assicurato - io poi la supporterò”. Eccetto l'ipotesi americana che “mi sembra una follia” e che “sinceramente non ho mai sentito sui tavoli di discussione”. “Ci rivedremo nei prossimi giorni e scioglieremo i nodi - ha concluso il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi -, ci saranno valutazioni di carattere tecnico-economico e metteremo in condizione la Fondazione con un indirizzo che sarà chiaro: sono più che fiducioso”.