Strage Suviana, l’ex collega Enel: “Probabile un problema all’alternatore. Subappalti? Erano super esperti”

Le valutazioni sull’incidente di Giovanni Toffolo, ex tecnico veneziano di Enel Green Power che ha lavorato con le vittime

Venezia, 12 aprile 2024 – Un problema all’alternatore, un macchinario pesante decine di tonnellate che sbilanciandosi potrebbe aver innescato l’esplosione nella centrale di Suviana. Mentre pensare a negligenze dovute al sistema dei subappalti è fuori luogo, i tecnici chiamati nella centrale erano tra i più esperti del settore. Sono alcune delle valutazioni avanzate da Giovanni Toffolo, fino a due anni fa commissioning manager del team di Enel Green Power, lo stesso coinvolto dalla tragedia della centrale idroelettrica in provincia di Bologna. Il tecnico veneziano, intervistato oggi dal Corriere del Veneto, ha lavorato anche con il team di Scandellari, Busetto e Bellabona, tre delle vittime. 

La centrale idroelettrica di Bargi
La centrale idroelettrica di Bargi

“Potrebbe essere stato l’alternatore”

"Ci potrebbe essere stato un problema all'alternatore. Si potrebbe essere sbilanciato. Parliamo di una macchina di 140-150 tonnellate di peso, che va a 370 giri al minuto, circa 5 giri al secondo. Questo potrebbe aver divelto una parte della struttura rompendo anche i cuscinetti. I cuscinetti sono l'unico punto di tutta la centrale in cui c'è olio. Serve per lubrificare, togliere attrito ad una struttura così grande che gira di continuo. L'incendio sarebbe potuto partire da lì”. È una delle possibilità dell’incidente secondo Toffolo, ma “non ero lì - premette il tecnico - quindi le mie sono solo ipotesi. Ci ho pensato e ripensato perché loro erano i miei compagni di lavoro, persone preparatissime. Mi sono fatto un'idea, ma naturalmente è una riflessione personale".

"Era un pool di persone super esperte”

Uno sbilanciamento dell'alternatore osserva Toffolo - che tende ad escludere invece una rottura della turbina -  “non è una cosa banale, visto il peso della macchina. Evitarlo? È possibile solo con il monitoraggio. Se i sensori che misurano le vibrazioni vedono uno scostamento eccessivo dai range previsti per legge il collaudo si ferma”. “In questo caso - prosegue l’esperto - credo però che il problema sia stato improvviso. Parliamo di un pool di persone super esperte, che in queste operazioni monitora tutto. Per capirci: il computer centrale monitora le vibrazioni. In fase di collaudo i pool non si “fidano” del computer centrale e monitorano anche autonomamente con dei sensori quello che succede. Il gruppo di Scandellari e Busetto si occupava proprio di quello. Se ne sarebbero accorti. E avrebbero interrotto tutto”.

"Ha poco senso parlare dei subappalti”

L'ex tecnico di Enel Green Power interviene anche sul tema dei subappalti: "Aggiungo che anche tutti i discorsi sui subappalti hanno pochissimo senso. Le persone chiamate da altre ditte sono esperti conosciutissimi. C'è chi costruisce le macchine e chi controlla gli impianti. È una procedura assolutamente normale. In più il collaudo era arrivato in fondo”.