Granchio blu, 326 tonnellate catturate in Veneto. Zaia: “Poseremo 300 nasse per monitorare il mare”

Parte domani il progetto di monitoraggio avviato da Arpav e Veneto Agricoltura. Si attende lo stato di emergenza nazionale da parte del Governo

Venezia, 16 agosto 2023 – Trecento tonnellate di granchi blu raccolti in Veneto, dove è aperta la caccia al famigerato crostaceo americano che sta devastando gli allevamenti di molluschi. “Una tragedia”, ha detto questa mattina il governatore Luca Zaia (video) durante il punto stampa di questa mattina sull’emergenza granchi.

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E nello snocciolare i dati, Zaia ha mostrato due esemplari appena pescati. Da domani, verranno calate in mare 300 nasse di Arpav per monitorare la diffusione del terribile crostaceo.

È l’Adriatico la zona più colpita della presenza del granchio blu, con allevamenti in ginocchio tra Veneto ed Emilia Romagna. Sul litorale veneto, nel 2023 sono state raccolte 326 tonnellate di granchi blu. Solo nel mese di agosto ne sono state catturate 84 tonnellate a Scardovari e altre 29 tonnellate a Pila.

Cosa sta facendo il Veneto

Contro la specie aliena – arrivata dalle coste occidentali dell'Atlantico attraverso le acque di sentina scaricate in mare dalle navi di passaggio – che sta mettendo in ginocchio la pesca per la strage di vongole di cui si cibano e per i danni continui alle reti, il Veneto si sta muovendo. Da domani, sul litorale si cominceranno a montare le circa 300 nasse necessarie per monitorare la diffusione della popolazione del granchio blu. "Siamo preoccupati”, dice ancora Zaia.

“Come Regione abbiamo già stanziato 80mila euro per i primi studi – continua – e dal governo c'è un buono stanziamento di 3 milioni”. Ma non solo. “Abbiamo dichiarato lo stato di calamità il 24 luglio e chiesto lo stato emergenza nazionale. Da domani partirà un progetto di posa di 300 nasse da parte di Arpav e Veneto Agricoltura, per monitorare la diffusione e la distribuzione della popolazione”.