Ancona, 30 giugno 2012 - Va a letto dopo la partita dell’Italia e muore nel sonno. Era già morto da almeno un paio di ore Luca Barnaba, 34 anni, ex guardia giurata, ucciso la notte scorsa da un malore improvviso mentre stava dormendo.


È stato il padre, attorno alle 4 di ieri mattina, ad accorgersi della tragedia. Era andato nella sua camera a svegliarlo per ricordargli di prendere una medicina, parte di una cura seguita negli ultimi giorni. Il padre, Luigi, ex dipendente dell’Enel in pensione, si è accorto all’istante che per suo figlio non c’era più nulla da fare.

La richiesta di soccorsi al 118 è stata immediata, ma l’equipaggio piombato in piena notte nell’abitazione di via Colleverde, alle Grazie, ha potuto fare ben poco, se non constatare il decesso del ragazzo. La salma è stata trasferita nella camera mortuaria dell’ospedale di Torrette dove sarà sottoposta ad un’autopsia di carattere anatomopatologico e non legale: "Non abbiamo intenzione di denunciare nessuno — puntualizza il padre della vittima — i sanitari hanno sempre fatto il loro dovere in maniera egregia. Vogliamo soltanto sapere come è morto Luca, sapere cosa l’ha ucciso, nient’altro. Nessuna ostilità".

 
Invalido civile al 100% da poco tempo, negli ultimi tre anni la vita di Luca Barnaba è stata una sorta di calvario. Attorno al 2009 ha iniziato a palesare problemi ad una gamba. Gli esami specifici hanno evidenziato una necrosi ad una gamba che ha richiesto una serie di accertamenti approfonditi. Visite, esami e tanto dolore. Fino al maggio scorso quando Luca si è sottoposto ad un intervento chirurgico per l’impianto dell’anca artificiale con annessa testa del femore.


Intervento effettuato direttamente dal primario dell’istituto ‘Rizzoli’ di Bologna, il professor Ermanno Martucci, e riuscito perfettamente. Ha fatto seguito la riabilitazione. Fino a lunedì scorso: "Ha iniziato ad avere dei disturbi — spiega il padre di Luca — i valori si sono modificati e per questo, attraverso il nostro medico curante, siamo riusciti a ricoverarlo a Torrette. Qui lo hanno seguito, per poi dimetterlo ieri (mercoledì, ndr) dandogli una cura da seguire. Una cura che prevedeva l’assunzione di gocce ogni quattro ore. Ieri sera (giovedì sera, ndr) siamo stati a casa, io, mia moglie e lui, abbiamo mangiato leggero, visto la partita dell’Italia e poco dopo mezzanotte, appena assunte le gocce, siamo andati a letto. Luca stava bene. Alle 4 la tragedia".


Un ricordo doloroso ed indelebile: "Luca era tutto per noi — commenta Luigi Barnaba ( la famiglia ha un altro figlio, ndr) —. Il problema alla gamba lo aveva buttato giù. Aveva perso il lavoro da vigilante, una botta durissima".