Fabriano (Ancona), 11 giugno 2013 - Il piano di riorganizzazione di Indesit, che prevede la chiusura di due impianti, e’ “insostenibile sia dal punto di vista industriale sia dal punto di vista sociale”. E’ quanto sostiene oggi il coordinamento di Fim, Fiom e Uilm riunito oggi a Roma. I rappresentanti sindacali hanno dunque deciso di continuare lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti e hanno proclamato altre 16 ore di sciopero a giugno con modalita’ articolate in tutte le realta’ e con manifestazioni territoriali nelle Marche e in Campania.

La protesta servira’ da sostegno al confronto con la direzione aziendale di Indesit che Fim, Fiom e Uilm chiederanno di avviare tempestivamente. I sindacati contestano il piano di Indesit poiche’ “ridimensiona l’industria manifatturiera nazionale, produce rilevanti ed immediati effetti negativi anche sui distretti industriali cresciuti intorno ad Indesit, penalizza un indotto che rappresenta una vera eccellenza del tessuto industriale italiano, comprime ulteriormente gli occupati in un momento gia’ tanto difficile per il nostro Paese”. La riorganizzazione comunicata il 4 giugno scorso dalla direzione di Indesit ai sindacati prevede una riduzione dell’impegno del gruppo in Italia con la chiusura di due impianti produttivi, uno in provincia di Caserta e uno nell’area fabrianese, in provincia di Ancona.

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