Ascoli Piceno, 11 marzo - E' andato a lui, il regista Alessandro D'Alatri, il primo 'Premio alla Regia-Città di Ascoli' in ricordo di Tommaso Paolucci. La consegna della scultura riproduttiva del Massimo cittadino, simbolo del riconoscimento, gli è stata consegnata dall'ideatore del premio, l'assessore comunale alla cultura Davide Aliberti, sabato sera, al teatro Ventidio Basso, tra il primo ed il secondo tempo dello spettacolo firmato proprio da D'Alatri, « Scene da un matrimonio». Si rafforza, dunque, il sodalizio tra questo regista e le 'cento torri'.

D'Alatri è sicuramente colui che è riuscito a portare più volte nel capoluogo Piceno la macchina da presa: per lo spot pubblicitario 'Impresa Semplice' della Telecom Italia e per diversi lavori teatrali.

In più ha fatto da gancio per l'arrivo in città della scrittrice americana tra le più grandi al mondo, Leah Laiman, che ha ambientato l'ultimo suo romanzo proprio ad Ascoli. «Ormai la cittadinanza è acquisita - dice D'Alatri nel corso dell'incontro organizzato da Aliberti al Caffè Meletti - . Non è più un rapporto lavorativo, ma un vero e proprio amore con questa città. Sono già quattro o cinque volte che vengo, sia per lavori teatrali, che per la pubblicità, ed ogni volta che lo faccio riscopro il piacere di girare per queste vie.

Insomma - continua il regista - la prossima volta che verrò sarà forse per l'unica cosa che ancora non ho fatto qui, per un film'. 'Scene da un matrimonio - dice ancora in riferimento allo spettacolo andato di scena il weekend al teatro Ventidio Basso nell'ambito della stagione di prosa - è alla terza stagione ed è un progetto che ci ha dato grande soddisfazione. Inoltre è il primo progetto prodotto dallo Stabile d'Abruzzo dopo il terremoto. Daniele (Pecci, ndr) è venuto un giorno da me e mi ha detto: mi piacerebbe fare questo lavoro. I risultati di critica e pubblico confermano che il lavoro è stato fatto nella giusta dimensione».

Nel cast, nei panni dei due protagonisti, gli attori Federica Di Martino e Daniele Pecci, duo molto affiatato e insieme anche nell'altro lavoro teatrale «Kramer contro Kramer». «La cosa che colpisce di 'Scene da un matrimonio' - dice la Di Martino - è l'attualità schiacciante del testo. Alessandro è riuscito a fare un adattamento bellissimo. Questo lavoro è stato una scelta voluta, ponderata e desiderata. Kramer, invece, ci è stato proposto e ci è sembrato interessante». Della stessa idea l'attore, anche cinematografico, Daniele Pecci: «E' stata una cosa fortemente voluta e che ho voluto fare profondamente. La lotta incredibile è stata quella di riuscire a farlo e trovare le piazze a cui venderlo». All'incontro al Caffè Meletti anche Brunilde Di Giovanni di 'Teatro 88' che, insieme all'assessorato alla cultura del Comune e all'Amat, hanno allestito la stagione di prosa del teatro Ventidio Basso.

Lorenza Cappelli