Merola indagato, nuova tempesta per il sindaco: "Ho protetto diritti fondamentali"

Acqua agli occupanti, il primo cittadino si difende: "Interessi garantiti dalla Costituzione"

Il sindaco di Bologna Virginio Merola (Schicchi)

Il sindaco di Bologna Virginio Merola (Schicchi)

Bologna, 23 luglio 2015 - LA TESI scelta dal sindaco e riportata per bocca del suo avvocato, Vittorio Manes, è sempre la stessa. Si trattava di «una situazione peculiare», che fu dettata «dall’urgenza e dalla necessità di tutelare interessi costituzionalmente garantiti dei soggetti vulnerabili, come i minori coinvolti». La finalità del provvedimento, ha ribadito il legale che ha affidato la sua dichiarazione all’Ansa, «era quella di proteggere diritti fondamentali». Più importante fornire l’acqua ai minori e agli anziani che stanno dentro all’immobile, rispetto all’obbligo di rispettare l’articolo 5 del Piano Casa del Governo: questa la linea difensiva del sindaco. 

La coincidenza vuole che proprio ieri gli assessori Riccardo Malagoli (Casa) e Amelia Frascaroli (Welfare) abbiano incontrato alcuni rappresentanti del Governo per cercare di far modificare quell’articolo 5, tanto contestato da centri sociali, movimenti di base e, come a Bologna, da alcune amministrazioni locali. Impossibile sapere se la missione dei due collaboratori di Merola andrà a buon fine. Ma questo nulla toglie all’inchiesta in corso

PARE però sempre più evidente, nel corso di queste settimane, quanto il destino politico di Merola sia legato a doppio filo al tema delle occupazioni e dell’emergenza casa. Sì, perché sin da quando il suo assessore vendoliano, Amelia Frascaroli, ha iniziato a mostrarsi più morbida verso le occupazioni frutto dell’emergenza abitativa, il Pd ha cominciato a pungolare costantemente il sindaco su questo tema, pretendendo da lui una linea politica più netta. 

L’ULTIMO atto di questo braccio di ferro tra partito e Palazzo d’Accursio è rappresentato dal documento prodotto durante la Conferenza programmatica del Pd, dove si chiede esplicitamente di condannare senza remore qualsiasi tipo di occupazione in città, senza lasciare spazio al dialogo con i movimenti che si muovono nell’illegalità. Tutta un’altra idea rispetto a quella espressa più volte da Sel e dall’assessore Frascaroli, la quale non ha mai fatto mistero delle sue posizioni: «Illegale è chi lascia gli stabili vuoti e non chi per emergenza o necessità li occupa». E ora Merola si trova tra l’incudine e il martello, perché secondo il recente sondaggio il sindaco avrebbe bisogno di Sel per poter passare al primo turno e non rischiare il ballottaggio. Ma Sel ha chiarito che per stringere quest’alleanza è necessario adeguarsi alla linea politica più tollerante dell’assessore Frascaroli, altrimenti si rischia la rottura. Resta una domanda: il sindaco sarà candidato anche con un’inchiesta pendente?  

 

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