Bologna, 9 aprile 2011 - «Volevo tanto un nipotino, ma... ». C’è anche la protesta pacata di una mamma in piazza S.Francesco a Bologna dove nel pomeriggio centinaia di precari - 500 per gli organizzatori - si sono radunati per poi sfilare per alcune vie del centro cittadino e tornare al punto di partenza, dove tra poco inizieranno tre concerti e alcune performance teatrali.
 

La manifestazione dei precari bolognesi terminerà alle 23, come da programma, per non arrecare troppo disagio agli abitanti della zona. Si chiama Anna Grassi («mio figlio oggi lavorava» quasi si giustifica) e in mano ha un cartello che qualcuno le ha chiesto di tenere «Cercasi presidente del Consiglio onesto, dignitoso, rispettoso della Costituzione». La signora, una vita di lavoro dignitoso nei servizi ispettivi, è convinta che quel nipotino non sia mai arrivato a causa della precarietà del suo unico figlio, 40 anni, precario da quando ne aveva 25.

 «Cinque anni in un posto, cinque anni in un altro, e così passano gli anni: oggi fa i 730 per una società, 1.000 euro al mese se lavora e se non lavora niente disoccupazione. Per fortuna che è figlio unico e che ci siamo ancora noi genitori: adesso ha una compagna con un ragazzo, così ho recuperato un nipote».

 Vite, quelle dei precari, che sembrano scivolare via senza poter esprimersi come vorrebbero. «Il precariato è un dramma - sintetizza Federico Martelloni, ricercatore in diritto del lavoro oggi assunto alla facoltà di giurisprudenza a Bologna, papà di due bambini - l’ ho vissuto per 10 anni, oggi mi sembra di poter fare ricerca serenamente, invece di pensare a come sbarcare il lunario per i prossimi sei mesi: e questo contribuisce alla qualità della ricerca». Con due bambini, spiega, se non entravo, cambiavo mestiere, dovevo mettermi a fare l’avvocato.

 In piazza ci sono anche i giornalisti precari: in Emilia Romagna, spiega Antonella Cardone del Coordinamento Free CCP (collaboratori precari, nato un anno fa), sono 700. «Il vero valore di questa piazza è che ci sono anche i professionisti - sottolinea Cardone - giornalisti, economisti, avvocati... Sacconi sbaglia quando dice che sono pochi i coordinamenti che scendono in piazza». Un manifestione, insomma, trasversale a tutte le professioni, che vede in prima linea anche gli studenti, che già vivono il rischio precariato del domani. La piazza di Bologna ha riunito vari gruppi di precari, aderenti a «Salotto precario», «Circolo precari pd», «Circolo Pomanka»: in piazza, in segno di solidarietà, anche la Cgil , con il segretario provinciale Danilo Gruppi, il Pd, con il segretario bolognese Raffele Donini, il Codacons, che contro la precarietà ha già avviato in tutta Italia iniziative legali.