Bologna, 10 luglio 2012 - Il liceo musicale di Bologna e’ al via ed e’ gia’ overbooked (cioe’ c’e’ gia’ la fila per entrare), visto che ad oggi ci sono 36 ragazzi iscritti alle prove attitudinali, che fungeranno da ‘esame’ d’ingresso.

Da quando e’ giunto l’ok del ministero dell’Istruzione all’avvio della nuova sezione, spiega stamane alla conferenza stampa di presentazione il preside (pensionando) delle Laura Bassi, Felice Signoretti, “dobbiamo quasi arginare le richieste”. Questo perche’, chiarisce poi l’assessore all’Istruzione della Provincia, Giuseppe De Biasi, “potremo avviare una sola sezione” e dunque, pur creando una classe numerosa, non ci sara’ posto per tutti.

Il liceo musicale, infatti, oltre alle materie di base avra’ degli insegnamenti specifici, curati dai maestri del Conservatorio (col quale e’ stato firmato un protocollo) e un insegnante per ogni strumento scelto, per due ore alla settimana. Ed era proprio a causa di questa specificita’, chiarisce il vicedirettore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, che non si riusciva ad attivare la sezione. Servivano i fondi per pagare i maestri di ogni strumento. Ora la questione e’ risolta e gli insegnanti delle materie generiche sono in organico di diritto e i ‘nuovi arrivati’ sarannno reperiti in organico di fatto.

I genitori dei futuri giovani musicisti, intanto, sono talmente felici del risultato raggiunto e dell’aiuto ricevuto dal dirigente scolastico che hanno scritto una lettera alle Istituzioni per farlo rimanere. I problemi, pero’, spiega il vicedirettore dell’Usr sono due. Innanzitutto il preside avrebbe dovuto chiedere di restare entro il 31 dicembre scorso. E poi per lavorare un altro anno (di piu’ non si puo’), serve una deroga del ministero dell’Economia, “che non pare orientato in questo senso”. Inoltre “pur avendo grande stima di Signoretti”, Versari sottolinea che la deroga sarebbe solo per un anno “mentre una certa continuita’ sarebbe utile”. Va avanti, poi, l’iter per intitolare il liceo musicale a Lucio Dalla. “Noi siamo convintissimi - conferma De Biasi - e non solo sull’onda dell’emozione. In quella scuola non si insegna solo musica classica, ma anche leggera, jazz e altro, con un’apertura mentale che era la stessa del cantautore”.

Fonte Dire