Cesena, 3 gennaio 2012 - NON È UN PERIODO tranquillo quello di fine e inizio anno, per l’istituto di vigilanza privato ‘Il Rubicone’ di Cesena, che insieme ad altri quattro istituti di vigilanza romagnoli fa parte del gruppo Cogiv. Non c’è solo il momento delicato, con le abitazioni di chi va in vacanza nel mirino dei ladri, e istituti di credito, centri commerciali e negozi con incassi di denaro contante più cospicui del solito da tutelare; c’è anche un problema di natura sindacale che riguarda l’Ugl e il segretario provinciale del sindacato Sicurezza Civile Gaetano Palladino che lavora all’istituto Rubicone; in tutti i passaggi della spinosa vicenda il nome di Palladino non viene mai fatto, ma il segretario provinciale è lui.


INFATTI un mese fa 38 dei circa 60 dipendenti dipendenti dell’Istituto di vigilanza ‘Il Rubicone’ hanno inviato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Forlì, alla Prefettura, alla Questura, alla Compagnia dei carabinieri di Cesena, alla Direzione provinciale del Lavoro e ai sindacati di categoria contro la segreteria provinciale di Forlì-Cesena della Sicurezza Civile dell’Ugl. Nell’esposto, indirizzato anche alle redazioni cesenati dei quotidiani (ma al Carlino non è mai giunto), vengono stigmatizzati i comportamenti della segretaria provinciale dell’Ugl - Sicurezza Civile che negli ultimi mesi avrebbe affisso alla bacheca sindacale del corpo di guarda dell’istituto di vigilanza, che si trova in via Montecatini a Cesena, manifesti e volantini che travalicherebbero «ogni limite non solo del buon senso e del quieto vivere, ma anche della normale buona educazione».

Nell’esposto si specifica che i lavoratori aderenti a Cisl, Cgil e Uil che avevano partecipato alle assemblee che hanno preceduto le elezioni della Rappresentanza sindacale unitaria, nei volantini venivano bollati con gli epiteti ‘servi’, ‘cani sciolti’, ‘pentite Marie Maddalene’, ‘ubbidienti e servili’, ‘servi sciocchi’, ‘branco senza cervello’ e altro ancora, mentre gli altri sindacati erano accusati di essere al servizio dell’azienda. I volantini non erano firmati, ma su carta intestata del sindacato. Nella tensione dei rapporti si è inserita anche una polemica tra Ugl e Istituto Rubicone in merito alla gestione dei permessi sindacali.


A TAGLIARE la testa al toro ci ha pensato Emanuela Del Piccolo, segretaria terrioriale Ugl di Forlì, Cesena e Rimini, che insieme all’avvocato Maria Giuditta Mazzoli ha inviato ai giornali, all’istituto di vigilanza ‘Il Rubicone’ e ai suoi lavoratori una lettera nella quale si «disconosce formalmente come proveniente dall’organizzazione sindacale qualsiasi epiteto o espressione che sia estranea alla corretta e civile dialetticacon i lavoratori e le altre sigle sindacali».


L’UGL TERRITORIALE, però, respinge con forza, bollandola come ‘provocazione gratuita, l’espressione contenuta nella lettera dell’istituto ‘Il Rubicone’ sulla gestione dei permessi sindacali: «vista l’abitudine del Vostro Sindacato di nominare dirigente chiunque si iscriva, tale prassi potrebbe anche essere considerata un bonus (pari a circa 500 euro annui, pari a dieci giorni di permesso retribuito) da utilizzare come incentivo per chi volesse iscriversi all’Ugl».L’Ugl invita l’azienda a smorzare i toni, proponendosi di fare altrettanto «affinché il dibattito sia corretto e sano e non frutto di continue provocazioni».