Ferrara, 6 maggio 2012 - UN COLPO in testa con una pietra, il corpo nascosto sotto piante e tubi, tremila euro in contanti e il bancomat della vittima spariti, poi la fuga. Ma chi ha assassinato brutalmente Luciano Spadari, 74 anni trevigiano, proprietario del vivaio che porta il suo nome a San Giuseppe di Comacchio, potrebbe avere le ore contate.

Procura e carabinieri, infatti, da venerdì sera stanno cercando un romeno, che lavorava per lui da soli tre giorni, sparito dalla circolazione. Secondo indiscrezioni sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati. «Sicuramente si tratta di un omicidio — spiega il pm Barbara Cavallo —, la vittima è stata colpita con una pietra anche se non è scontato che ciò risulti la causa della morte. Il colpo gli ha fatto perdere i sensi. Di certo è stato occultato il cadavere».
 

ASSASSINATO. Originario di Sant’Andrea di Barbarana (Treviso), divorziato e con tre figlie, Luciano Spadari aveva lasciato la sua terra negli anni ’70 per cercare fortuna nel ferrarese. Sulla Romea, a San Giuseppe, aveva aperto un enorme vivaio al quale aveva dato il proprio nome. Alle sue dipendenze, attualmente, lavoravano tre persone: due romeni e un bulgaro. Di Spadari si sono avute notizie fino a giovedì, poi più nulla. A dare l’allarme è stato il fratello Gianfranco, che vive a Treviso ma che spesso andava ad aiutarlo tra le serre. «Il cadavere — spiegano gli inquirenti — era nascosto sotto piante e tubi di irrigazione e forse l’omicidio potrebbe essere avvenuto in un luogo diverso». Il corpo di Spadari, infatti, sarebbe stato trascinato per alcuni metri fin dentro la piccola serra dove è poi stato ritrovato. A terra i carabinieri del Nucleo investigativo di Ferrara e i colleghi della Compagnia di Comacchio hanno repertato alcune macchie di sangue in diversi punti.
 

SOSPETTI. «Siamo stati avvertiti venerdì sera — racconta Loredana, una delle figlie —, nostro padre è stato ammazzato brutalmente. Chi l’ha ucciso è scappato con i suoi soldi». All’appello mancherebbero tremila euro in contanti che il 74enne teneva in tasca, sparito anche il tesserino bancomat (ieri mattina è stato bloccato il suo conto corrente). Poi la sua auto, ritrovata sabato all’alba a Codigoro. Una rapina finita nel sangue? «Non lo escludiamo anche se le indagini — dicono i carabinieri — sono aperte a qualsiasi sviluppo».

Ma dall’altra sera risulta introvabile uno dei dipendenti di Spadari, un giovane di origine romena il quale, secondo la famiglia della vittima, lavorava al vivaio da soli tre giorni. Il ragazzo — la cui testimonianza potrebbe essere importante per ricostruire le ultime ore di vita del trevigiano — sarebbe stato riconosciuto da un parente di Spadari attraverso alcune fotografie. Dagli inquirenti, che stanno continuando a sentire dipendenti, parenti e amici, nulla trapela. «Stiamo lavorando», si limita a riferire il colonnello Antonio Labianco, comandante provinciale dell’Arma.
 

AUTOPSIA. La morte risalirebbe a molte ore prima del ritrovamento, addirittura l’uomo potrebbe essere stato ammazzato giovedì. Il pm ha già disposto l’autopsia che verrà effettuata, con ogni probabilità, domani. Il primo passo per avere certezze sulla causa e sul momento del decesso.

di Nicola Bianchi