Modena, 27 febbraio 2011 - IL SINDACO li aveva mandati a zappare, e in risposta molti di loro si sono presentati in testa al corteo con una paglietta in testa e vanghe di compensato con su scritto: «Contadini senza padrone». Hanno sfilato in circa 200 anarchici e centro sociali nel corteo ‘ antifascista’ che ha attraversato ieri pomeriggio il centro di Sassuolo. Fassbinder di Sassuolo, Libera di Modena, anarchici di Carpi, e componenti del Guernica di Modena, si sono mossi da Piazza Tien a Men dopo le 16 spostandoti in via Pia, piazza Martiri Partigiani, via Cavallotti, l’ultimo tratto di via Fenuzzi, viale XX settembre, via Mazzini, per poi tornare al punto di partenza. Manifestazione pacifica e molto rumorosa, a ritmo di ska e hip hop («Padroni di niente, servi di nessuno»), canti tradizionali dell’anarchia e classici come La Locomotiva di Guccini, la Canzone del Maggio e il Bombarolo di De André. Bandiere rosso e nere e uno striscione ad aprire la marcia: «Sassuolo antifascista». I sassolesi comunque non hanno voluto rinunciare a un piacevole pomeriggio soleggiato: hanno assistito con curiosità al corteo e poi hanno riempito soprattutto via Menotti e piazza Garibaldi, isolata da un cordone di poliziotti e carabinieri, dove erano tra l’altro allestiti banchetti, oltre che radicali e del Pd, anche della Lega (che continua a raccogliere firme contro la moschea), motivo per il quale, a detta degli anarchici, «pur avendo chiesto l’autorizzazione dopo di noi, ci hanno obbligato a deviare il percorso che prevedeva di transitare anche in piazza Garibaldi».
 

I MANIFESTANTI hanno preso di mira com’era prevedibile soprattutto il sindaco Luca Caselli e i commercianti, con slogan («più ribelli, meno Caselli» e altri meno riferibili) e annunci: «Sassuolo è una città militarizzata, c’è un clima di repressione e si dà spazio a concerti fascisti come quello della Compagnia dell’anello. Occorre lottare ancora contro il fascismo che oggi si presenta più subdolamente in giacca e cravatta». Poi la promessa: «Ogni volta che Sassuolo organizzerà qualcosa di fascista faremo una manifestazione per impedirlo o contrastarlo», mentre non si esclude tra il serio e il faceto l’organizzazione di un gay pride in città. Ai negozianti che hanno sottoscritto la petizione, i manifestanti urlano: «Anteponete il denaro ai valori dell’antifascismo. Il centro non è solo vostro».
 

IL VICESINDACO Gian Francesco Menani è in piazza Garibaldi al banchetto della Lega e commenta: «Mi pare che il segnale lanciato dal Fassbinder sia caduto nel vuoto. Mi è sembrato un gruppo folkloristico di ragazzi che al sabato non sanno che fare e sono venuti a rompere le scatole a Sassuolo». Quanto al percorso deviato per il banchetto del Carroccio, Menani precisa che la Lega ha chiesto l’autorizzazione per tutti i sabati dell’anno ed è stata quindi una scelta delle forze dell’ordine evitare il contatto.
Il sindaco Luca Caselli invece era a casa: «Alla fine chi nega la libertà sono loro, perché negano la libertà ai sassolesi di venire in piazza. Credo che questo corteo sia stato un ottimo spot a questa amministrazione: parlano di Sassuolo anti-fascista, sono in ritardo di 66 anni. La prossima volta li faremo sfilare in via Montegibbio, in salita».