Ravenna, 14 settembre 2011 - SCRIVO DOPO AVER rigorosamente onorato il mio debito con l’Amministrazione Comunale di Ravenna e — spero — le mie colpe verso l’umanità. Come forse a qualcuno è noto, mi occupo di sport: e, come tutti gli anni, ho seguito per conto della Rai il Giro d’Italia, storico e meraviglioso evento popolare del nostro Paese. Chi mi conosce, sa con quanta passione — direi tutta romagnola — mi piace raccontare questa manifestazione. E ovviamente la passione si fa ancora più grande quando la ‘corsa rosa’ passa attraverso la mia terra. Che è (era?) la terra dell’ospitalità

L’ARRIVO DI UNA TAPPA è sempre qualcosa di simpaticamente caotico dove tutto, a volte quasi per incanto, fila sistematicamente per il verso giusto. Grazie alla robustezza dell’organizzazione, alla professionalità dei vari operatori, all’amore che ognuno di noi mette nello svolgimento del proprio impegno: e ovviamente grazie al buon senso e all’elasticità mentale che spesso suppliscono a momenti di confusione e di difficoltà. Ebbene volete sapere qual è il souvenir (appena ricevuto) che io ho riportato dalla mia ‘gita’ del 19 maggio a Ravenna, dove non mi ero recato per fare il pataca, ma per compiere (con gioia) il mio dovere, per raccontare il Giro, per esaltare in particolare la mia Romagna? Una multa di 86 euro per «violazione della ztl», implacabilmente presidiata persino quel giorno, da tenaci telecamere e, nella fattispecie, dalla signora ispettrice Loretta Vaccari che ha verbalizzato l’infrazione: immagino con l’entusiasta consenso del capo dei vigili ravennati, che pure mi aveva intrattenuto con tanta amabilità (?) sulla linea del traguardo e — per la proprietà transitiva — del signor sindaco della città.

OVVIAMENTE LA MIA VETTURA fotografata e sanzionata era una macchina ufficiale del Giro, una Skoda con la livrea dell’organizzazione e con un enorme adesivo di Raisport nel portellone posteriore (e dunque perfettamente riconoscibile e facilmente riconducibile ad una prestazione legata all’evento). Tutti i comuni italiani (il Giro ne attraversa circa 500) nel giorno del passaggio e soprattutto dell’arrivo o della partenza si attrezzano per agevolare al meglio i disagi di chi è sul posto per svolgere il proprio dovere professionale. Ravenna no. Il signor Sindaco, per mano della signora Vaccari, ha preteso una gabella che io, peraltro, ho regolarmente pagato. Nella speranza: A) di non dover mai più passare per lavoro da una città diciamo pure così poco gentile; B) che quegli 86 euro possano servire a finanziare iniziative sociali meno stupide di una telecamera posizionata chissà dove per scoraggiare il piacere e l’entusiasmo di chi quel giorno era a Ravenna per raccontare un momento di festa: e che, verosimilmente, nel caos dell’arrivo si è divincolato — in buona fede — attraverso il ‘varco’ sbagliato. Le leggi sono fatte da una parte per essere rispettate, dall’altra per essere applicate: ma possibilmente con intelligenza e buon senso, patrimonio probabilmente estraneo a chi ha condotto meccanicamente questa operazione. E a chi l’ha avallata. Grazie di cuore!

Marino Bartoletti

 

EGREGIO signor Bartoletti, la sua lettera è assolutamente sorprendente. Lei che è un affermato professionista ed è stato candidato sindaco della sua città mi scende veramente in basso con le sue frasi offensive e le considerazioni grottesche che, a partire dalla multa di cui parla, svolge sulla mia città. Le cose che scrive non le fanno onore. Per chiarezza Le rendo noto che la ztl di Ravenna è controllata dal sistema automatico Sirio, dislocato su 5 varchi.

Questa Amministrazione ha regolamentato una temporanea disciplina della circolazione del traffico, per la tappa del Giro d’Italia del 19 maggio 2011, individuando la via di Roma e la via Mariani quali viabili interessate dall’evento sportivo. Il verbale a Suo carico è scaturito per un transito in via Ponte Marino, viabile non interessata dal Giro d’Italia nè, tantomeno, contemplata dalla ordinanza 823. Un rilievo sul conto di chi «..ha condotto meccanicamente questa operazione...», evidenziando un «...patrimonio...» cui farebbero difetto «...intelligenza e buon senso...» Le posso garantire che la Polizia Municipale di Ravenna opera nel rispetto delle regole, con il preciso obiettivo di garantirne il rispetto da parte di tutti. Comunque, spero che quella che Lei descrive come una missione eroica a Ravenna Le sia stata adeguatamente retribuita, così da compensare almeno in parte il danno che Lei ritiene di avere subito da Ravenna. Da una persona famosa e importante come Lei non mi sarei mai aspettato una lettera come quella che Lei ha reso pubblica, e che per educazione definisco solo una caduta di stile.

Fabrizio Matteucci