Ravenna, 30 dicembre 2011 - NON C’È FESTIVO che tenga. E anche a Santo Stefano la polizia municipale non era in vena di fare sconti né di chiudere occhi. Soprattutto quando il parcheggio irregolare delle auto aveva finito per mandare in tilt il traffico. Quello davanti al Cinemacity.

Per gli automobilisti, che pur di parcheggiare il più possibile vicino all’ingresso del cinema ne avevano intasato gli accessi, è stato uno stillicidio: cinquanta multe. Il tutto mentre il parcheggione, nei posti più laterali e lontani, era semivuoto. La segnalazione al comando era arrivata da parte di alcuni clienti della stessa multisala, costretti a fare la gimkana tra le auto parcheggiate in maniera maldestra a lato degli accessi. Gli agenti intervenuti hanno cominciato a scrivere i verbali e ci sono stati momenti di tensione da parte di chi non era disposto ad accettare l’imprevisto ‘regalo’.

«Pur essendo pubblico — spiega Mauro Lazzarini, amministratore di Cinemacity — abbiamo fatto modificare a nostre spese la segnaletica per rendere chiari i divieti».

VIA TORCELLO. Un altro caso di multe a raffica, sebbene in un contesto diverso, si è verificato il 21 dicembre in via Torcello, una laterale di via Trieste. Un caso simile a quello di Ponte Nuovo, anche se con dimensioni più contenute. A chiedere l’intervento della municipale è stato un abitante della via stessa che non riusciva a passare a causa delle auto parcheggiate sul marcipiede. Gli agenti hanno sanzionato un camper che lo invadeva completamente più altre otto autovetture che ne occupavano i cordoli con due pneumatici. Soltanto la famiglia di Luciano Greggio, con i figli Davide e Marco, di multe ne ha prese tre, per un totale di 240 euro. Sotto Natale, in un periodo del genere, non certo una sorpresa gradita.

«Sappiamo di essere formalmente nel torto — ammettono — ma da sempre qui tutti parcheggiano con due ruote sul cordolo, altrimenti la strada si restringe troppo e le auto non riescono più a fare manovra in entrata e uscita dai passi carrai. Questa raffica di multe sono un fulmine a ciel sereno, che nessuno qui si aspettava e di cui avremmo fatto a meno».