Getta i vestiti dell'arbitro nel water

Prima categoria, Simone Ottolini vittima dell’irruente reazione di un giocatore parmense che era stato espulso

Il rosso non ammette obiezioni

Il rosso non ammette obiezioni

Reggio Emilia, 21 ottobre 2016 - Giocatore espulso entra nello spogliatoio dell’arbitro e combina il finimondo. La sfortunata vittima dell’episodio, successo domenica scorsa nel Parmigiano, durante il match di Prima categoria tra Sarmatese e Scanderbeg, è il giovane direttore di gara reggiano Simone Ottolini. Il 22enne, da quello che riporta il verbale del giudice sportivo, sarebbe stato minacciato in campo dall’attaccante dello Scanderbeg Simone Vecchi, che una volta allontanato dal terreno di gioco per doppia ammonizione, avrebbe addirittura infilato i vestiti di Ottolini dentro al gabinetto.

Vecchi è stato squalificato fino al 15 marzo del 2017 e l’arbitro è tornato a casa con un abbigliamento di fortuna.

Ma facciamo un passo indietro in questa vicenda che ha dell’incredibile. Ottolini estrae il secondo giallo nei confronti dell’attaccante parmigiano, reo di aver protestato troppo vivacemente, sui titoli di coda del match che si è poi concluso 1-0 per i padroni di casa. Ed ecco quello che accade in quel momento, come riporta il giudice sportivo della sezione Figc dell’Emilia Romagna. «Espulso per aver offeso l’arbitro, dopo la notifica del provvedimento (Vecchi, ndr) si avvicinava al direttore di gara - si leggeva nel referto redatto da Ottolini -, lo toccava con il petto con fare minaccioso e gli rivolgeva anche minacce. Una volta fuori dal terreno di gioco entrava indebitamente all’interno dello spogliatoio dell’arbitro e gettava per terra la borsa del direttore di gara, nonché il contenuto presente al suo interno. Infine, prendeva la camicia dell’arbitro e la buttava nel gabinetto».

Il giocatore però ha negato l’irruenza descritta dal documento ufficiale: «L’episodio è stato ingigantito, non ho minacciato nessuno e pur essendo nervoso sono andato direttamente negli spogliatoi. E’ una squalifica data per supposizione senza che nessuno abbia visto nulla». Sarà, ma tant’è che il 22enne arbitro reggiano ha richiesto l’intervento dei carabinieri a fine gara, per segnalare lo spiacevole episodio.

«E’ tutto vero, le cose sono andate proprio così - ammette Alessandro Ruini, presidente della sezione arbitrale di Reggio - e c’è anche un verbale dei carabinieri che lo testimonia. I militari gli hanno consigliato a Ottolini di sporgere denuncia, ma non so se lo farà. Il ragazzo è dovuto tornare a casa con vestiti di fortuna, credo che la società di casa gli abbia allungato una tuta, dopo che la camicia era finita nel water. Tra l’altro anche i dirigenti dello Scanderbeg si sono fermati a chiedergli scusa».

Un’altra prova a supporto del direttore di gara è che il club di Parma non farà ricorso contrò la maxi squalifica di cinque mesi inflitta al suo atleta. Anche se resta da capire come mai, la Sarmatese non sia stata multata per il mancato controllo dell’addetto all’arbitro, che avrebbe dovuto impedire a chiunque di intrufolarsi di nascosto nello spogliatoio di chi stava dirigendo la partita.