Coriano (Rimini), 29 ottobre 2011 - «Rossella, sarà il caso di trovare un luogo per Marco... Che dici?». Rossella stringe a sè l’urna con le ceneri di Marco. Sorride, la mamma del campione. Sorride anche Paolo Simoncelli, il papà del Sic, mentre esce insieme a Rossella, alla figlia Martina e a Kate, la fidanzata di Marco, dal cimitero di Tipano, a Cesena, dove è stato cremato ieri mattina. All’una Simoncelli senior era già a Coriano, per chiedere l’autorizzazione a tenere le ceneri di Marco a casa.
«Le metterò sul comodino? Non lo so, non abbiamo ancora deciso. Sicuramente le terremo a casa, perché così avrebbe voluto Marco», spiega il padre. Ricordando quella promessa che Marco gli aveva fatto: «Avevamo deciso che quando morivo io, Marco mi cremava e metteva le mie ceneri sul comodino...». Non avrebbero mai immaginato Paolo e Rossella, che sarebbe accaduto il contrario.
Sono disperati, affranti, eppure nel dolore i due genitori del campione continuano a mostrare una dignità e una forza d’animo straordinarie. «Ma io dentro mi sento morire — confessa Paolo — Sto male, sto malissimo. Anche mia moglie è ancora sconvolta. Ma che cosa possiamo fare? Ci dà la forza il grande sostegno che stiamo ricevendo dalle persone. Stiamo continuando ad avere messaggi bellissimi, da tutto il mondo».
Ieri a Coriano c’è stato un pellegrinaggio continuo. Centinaia di persone arrivate da tutta Italia per andare a pregare per Marco, salutarlo ancora una volta, portargli un fiore o anche semplicemente un ricordo. Paolo e Rossella sono rimasti stupiti dal calore e dall’affetto che anche ieri così tante persone hanno voluto manifestare. «Dobbiamo ancora decidere — racconta Paolo — ma credo che sia giusto realizzare un luogo, nel cimitero, dove la gente possa ricordare Marco e pregare per lui. Non so ancora cosa fare, dove farlo, ma è giusto che ci sia qualcosa, per ricompensare tutta questa marea di affetto».
Nonostante per la famiglia Simoncelli il momento più difficile cominci adesso, dopo il funerale, la vita va avanti. E ieri la piccola Martina, la sorellina di Sic, è scesa regolarmente in campo con la sua squadra di pallavolo. «Le ragazze avversarie, di Villa Verucchio, si sono presentate con la maglietta con la scritta Sic sulla schiena. Ci siamo emozionati, anche questa è stata una bella testimonianza di affetto», racconta Paolo. A dispetto di quell’aspetto così fiero e forte che ha mostrato anche al funerale, Paolo, come mamma Rossella, è a pezzi. «E’ dura, è dura, voi non immaginate quanto...».
Mancherà a tanti SuperSic, ma anche nel giorno dell’addio è stato generoso. Sono state fatte offerte per ben 16mila euro, giovedì, alle due associazioni legate al campione, Rimini autismo e la comunità di Montetauro. Un numero importante, come delle persone che, non potendoci essere, hanno seguito il funerale in tivù: oltre 6 milioni incollati su RaiDue e Italia Uno, e a questi vanno aggiunti quelli di Sky. Oltre 25 televisioni e 75 testate hanno seguito in questi giorni l’addio a Marco. Un vero campione reso un mito dalla sua morte tragica. Lassù Sic impenna già con gli angeli.
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