Rovigo, 8 agosto 2011 - Di nuovo polemiche in Repubblica ceca per le ferie che il capo del governo trascorre in Italia. Due anni fa era stato Mirek Topolanek a far discutere, con le foto che lo ritraevano nudo nella villa di Silvio Berlusconi in Sardegna. Questa volta a provocare clamore è Petr Necas, anche lui conservatore, ma per motivi diametralmente opposti. La stampa popolare gli rinfaccia di aver scelto la spiaggia di Rosolina Mare, una località giudicata troppo popolare, «da quattro soldi». «Fra tutte le destinazioni della Penisola offerte dalle nostre agenzie turistiche, Rosolina Mare è in assoluto una delle meno costose. Da noi possono permettersela davvero tutti» conferma Tomio Okamura, dirigente della Acck, l’associazione dei tour operator della Repubblica ceca. Oltre alla località «troppo per comuni mortali», il premier Necas in vacanza (fino a venerdì scorso) nella spiaggia veneta con la moglie Radkla e le due figlie Terreza e Marie - è finito nel mirino del tabloid Blesk anche per la tenuta da spiaggia dimessa, «da buon soldato Svejk», come dicono da queste parti.

Non gli perdonano di andarsene in giro vestito «come un poveraccio», con pantaloncini comprati in qualche bancarella rionale e una maglietta di reclame di un’azienda ceca, che avrà ricevuto in regalo chissà quanti anni fa. E non manca qualche osservatore che gli fa i conti in tasca, precisando che come primo ministro percepisce uno stipendio medio di 150 mila corone al mese (circa seimila euro) e che si sarebbe potuto permettere qualcosa di meglio, per esempio Dubai o la Repubblica Dominicana, meta ambitissima delle classi emergenti della Repubblica ceca.
Necas - moravo di Uherske Hradište, 46anni, laureato in fisica, alle spalle quasi venti anni di carriera politica, nel partito Democratico civico (Ods), uno stile di vita all’insegna della massima sobrietà, nessuno scheletro nell’armadio, a differenza di buona parte della classe politica ceca - è a capo di un governo di centro destra che sta portando avanti una politica di austerity da lacrime e sangue. Lo scorso anno, appena diventato premier, decise di rinunciare alle ferie, per gli impegni di governo. Confessò il suo debole per le vacanze italiane e disse: «Da anni vado nel Veneto con la mia famiglia. Ci troviamo molto bene e ci si può riposare piacevolmente. Devo dire comunque che non sono un villeggiante particolarmente esigente. Mi basta poter stare un po` con le mie bambine e avere un buon libro a portata di mano».