Ancona, 23 maggio 2011 -  E' morta per un edema cerebrale massivo acuto la piccola Elena Petrizzi. Un problema "conseguente alla disidratazione da colpo di calore, dovuta alla permanenza della bambina per varie ore nell'auto". Questo il responso dell'autopsia (durata circa due ore) condotta dall'anatomopatologo Giuseppe Sciarra nell'ospedale Torrette, su disposizione del sostituto procuratore di Teramo Bruno Auriemma, titolare dell'inchiesta. Il pm ha già concesso il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia.

"Non c’era alcuna possibilità di salvarla", ha sentenziato il perito, "nonostante l’intervento chirurgico eseguito nell’ospedale Salesi, che ha cercato di allentare la morsa dell’edema. I danni erano evidenti, i due encefali erano compromessi, non era possibile fare nulla". All'esame non erano presenti parenti, né, a quanto sembra, consulenti di parte.

Elena, la bimba di 22 mesi dimenticata in auto dal padre e morta sabato, dopo tre giorni di coma, nel reparto di terapia intensiva del presidio pediatrico Salesi di Ancona sarà cremata, per volere dei genitori. 

Il sostituto procuratore della Repubblica di Teramo, Bruno Auriemma, incontrando i giornalisti, ha ripercorso i tragici momenti delle ultime ore di vita della bambina, sottolineando come anche lui aveva sperato in diverso epilogo della vicenda. Sul fronte giudiziario, il pm ha confermato la notifica dell’avviso di accertamento tecnico irripetibile, equivalente all’avviso di garanzia, per omicidio colposo al padre della bimba, quale atto dovuto e soprattutto per riportare alla giusta dimensione giuridica l’iniziale informale e piu’ grave contestazione di abbandono di minore seguito da morte.

Decorso post operatorio regolare e notte abbastanza tranquilla per il piccolo Tommaso, il bambino di nove mesi al quale ieri e’ stato trapiantato, all’ospedale Molinette di Torino, il fegato donato dai genitori di Elena, la bambina di 22 mesi morta ad Ancona dopo essere stata lasciata in macchina dal padre a Teramo. Tommaso, affetto da atresia delle vie biliari, e’ ora ricoverato in terapia intensiva, dove restera’ sotto osservazione anche nei prossimi giorni.
 

Dall’ospedale torinese fanno sapere che le sue condizioni stanno lentamente migliorando, anche se la prudenza e’ d’obbligo vista la delicatezza dell’intervento e dal momento che il bambino aveva gia’ subito una settimana prima un primo trapianto di fegato, che non aveva avuto esito positivo: motivo per cui l’equipe del professor Mauro Salizzoni, del Centro trapianti fegato delle Molinette, aveva valutato di inserire il bambino nella lista d’urgenza nazionale per ricevere un fegato nuovo, dal momento che altrimenti Tommaso non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere.

E’ andato bene il doppio trapianto di reni su un bambino di 7 anni all’Ospedale Bambino Gesu’ di Roma. L’intervento, spiegano fonti sanitarie, e’ iniziato ieri sera per concludersi in tarda notte. Si tratta di un’operazione poco frequente, soprattutto in eta’ pediatrica: solitamente si trapianta un solo rene. Il bambino soffriva di una grave insufficienza renale.

La madre di Elena, Chiara Sciarrini, ha difeso il marito: “Non ho mai accusato Lucio e mai lo farò perché lui, e sottolineo questo, non è colpevole di niente". Come si legge in una nota: “I reni sono stati prelevati dal dottor Federico Mocchegiani della Clinica Epatobiliare e dei Trapianti degli Ospedali Riuniti di Ancona, per il prelievo del cuore è intervenuta una équipe chirurgica di Bergamo, per il fegato una équipe di Torino. Ha seguito tutta l’operazione la dottoressa Francesca De Pace, coordinatore ospedaliero (Ospedali Riuniti di Ancona) per la donazione e i trapianti, in stretta collaborazione con il Nord Italla Transplant (Nit) di Milano per le ricerche necessarie e l’allocazione degli organi, con il Centro Regionale Trapianti (Crt) diretto da Duilio Testasecca e con il direttore medico Leonardo Incicchitti del presidio materno infantile Salesi”.
 

Il fegato della bimba “è stato trapiantato a Torino, il cuore a Bergamo, mentre i reni a Roma. Nadia Storti, della Direzione Generale, ha seguito e coordinato tutta la situazione fin dall’arrivo della piccola al Salesi. Assieme a tutta la comunità ospedaliera, è vicina alla famiglia e in particolare modo ai genitori, che pur nel loro immenso dolore, hanno dato il consenso alla donazione degli organi della loro piccola Elena”, si legge in una nota del nosocomio.


E’ andato bene il doppio trapianto di reni  su un bambino di 7 anni all’Ospedale Bambino Gesu’ di Roma. L’intervento, spiegano fonti sanitarie, e’ iniziato ieri sera per concludersi in tarda notte. Si tratta di un’operazione poco frequente, soprattutto in eta’ pediatrica: solitamente si trapianta un solo rene. Il bambino soffriva di una grave insufficienza renale. 
 

La mamma, Chiara, che è incinta di un’altra figlia, ha difeso il marito: “Quello che è capitato a lui poteva capitare a ognuno di noi, perché non ci si ferma mai e lui non si fermava perché si preoccupava di me, della mia gravidanza e della piccola Elena”.
 

“Tutto doveva essere perfetto e io non mi dovevo preoccupare”, ha proseguito la signora. Lui doveva accompagnare Elena all’asilo e io rimanere a casa a riposare e intanto intorno a tutto questo c’era da pensare al lavoro, alle responsabilità, alla casa appena costruita. Elena adorava il suo papà”. La giovane donna ha infine chiesto di essere lasciata “tranquilla” e di “rispettare il nostro dolore”.