Colonscopia negata nonostante il tumore ad Ancona. "Un errore di comunicazione"

Così l’Asur spiega cos’è successo dopo la denuncia di una jesina sul Carlino: "L’inghippo allo sportello Cup". Eppure sul sito della Regione ci sono 246 posti

Giovanni Guidi, direttore dell’Area Vasta 2

Giovanni Guidi, direttore dell’Area Vasta 2

Ancona, 14 febbraio 2020 - Colonscopia alla figlia di un malato terminale di tumore, prescritta dal medico con priorità P (da effettuare entro quattro mesi) e nessuna possibilità di prenotare in tutta la Regione entro sei mesi? L’Asur parla di un "errore di comunicazione" allo sportello Cup. L’azienda sanitaria interviene dopo l’articolo del Carlino per fare chiarezza e rassicurare la signora che, vista la malattia che ha colpito il padre, come tutti i famigliari più vicini dovrà sottoporsi a colonscopia per scongiurare il fattore ereditario e semmai, prendere in tempo la patologia.

Eppure nonostante la priorità P da pochi mesi sia stata introdotta nella lista di garanzia (da agosto scorso) come quelle più urgenti, agli sportelli Cup sembrano non saperlo. Al telefono invece sì, anche se sui tempi entro cui il paziente sarà richiamato non ci son risposte univoche. Sul fatto invece che di qui a sei mesi in regime di ticket le strutture sanitarie della regione non abbiano nemmeno un posto per una colonscopia sono tutti d’accordo. Sia gli operatori degli sportelli Cup che quelli telefonici. A pagamento invece nelle stesse strutture pubbliche della regione si trova un posto al massimo in alcuni giorni. Eppure il sito Internet della Regione che indica le liste di attesa ieri dava 246 posti disponibili per colonscopia con priorità P.

In ogni caso la direzione Asur fa sapere di aver avviato, dopo l’articolo del Carlino, una verifica interna: "Abbiamo appurato che quanto accaduto è stato originato da un errore di comunicazione allo sportello prenotazioni, pur essendo state precedentemente divulgate le informazioni da fornire. Informazioni che in ogni caso sono state ribadite. Le informazioni fornite dal Cup telefonico (e cioè che la signora sarebbe stata inserita nella lista di garanzia, ndr), invece, sono corrette. Le prestazioni programmate (P) rientrano a pieno titolo nel percorso di tutela delle prestazioni sanitarie, esattamente come le altre priorità (da agosto scorso, prima no, ndr). Pertanto, se non si trova un posto nei tempi prestabiliti, i cittadini vengono inseriti in apposite agende cosiddette liste di garanzia, tramite le quali gli operatori provvederanno a richiamarli per concordare la data della prestazione. Nel caso della programmata, entro 20 giorni".

Sul fatto che da gennaio gli operatori del Cup non possono prenotare o vedere se ci sono disponibilità oltre i sei mesi dall’Asur spiegano: "Il blocco della visibilità delle agende di prenotazione è stato adottato proprio per garantire il rispetto dei tempi di attesa, essendo operative le liste di garanzia. Se l’utente è stato correttamente inserito nelle liste di garanzia, lo stesso riceverà la prenotazione dovendo solo aspettare di essere richiamato. In ogni caso, per qualsiasi informazione, si invitano i cittadini a rivolgersi agli uffici relazioni con il pubblico presenti in tutta l’azienda".