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Edoardo Bennato in concerto ad Ancona: il rock senza confini al Teatro delle Muse

Edoardo Bennato porta il suo tour 'Le Vie del Rock sono infinite' al Teatro delle Muse di Ancona. Un evento imperdibile per gli amanti del rock.

Edoardo Bennato

Edoardo Bennato

Manca solo un giorno al grande evento rock del Teatro delle Muse di Ancona. E’ qui che domani (ore 21) Edoardo Bennato arriverà con il suo tour ‘Le Vie del Rock sono infinite’. Il concerto, organizzato da Alhena Entertainment e Dimensione Eventi, è tra i più attesi, visto che intere generazioni sono cresciute con le canzoni del cantautore partenopeo.

Una delle voci più inconfondibili del panorama musicale italiano, punto di riferimento dell’anticonformismo musicale e ideologico, Bennato torna con una scaletta piena di brani indimenticabili tratti da album come "Burattino senza fili" e "Sono solo canzonette", fino all’ultimo "Non c’è". Sul palco il pubblico ritroverà quei temi che da sempre hanno caratterizzato le sue canzoni: le contraddizioni della società, l’universo femminile, l’attenzione per il mondo in cui viviamo, il tutto accompagnato dalla sua pungente ironia attualizzata ed esasperata fino al paradosso.

In oltre due ore di spettacolo l’artista mostrerà le sue due anime: quella sarcastica, provocatoria e irriverente, e quella sognatrice, da cui nascono melodie irresistibili che fanno ormai parte del nostro immaginario collettivo.

Bennato, che concerto dobbiamo aspettarci? Molto rock (e blues) o il fatto di esibirsi in un teatro comporterà anche momenti più ‘intimi’, magari acustici?

"Il concerto come sempre sarà ad altissimo contenuto Rock & Blues, ma ci sarà anche uno spazio one man band, oltre a ballads acustiche".

Sarà un concerto ‘antologico’, cioè rappresentativo di tutta la sua carriera, o darà spazio ai brani che in qualche modo sente che la rappresentano di più oggi?

"Il concerto è articolato in maniera che i brani abbiano una sorta di fil rouge, una narrazione funzionale al discorso, musicale e non, che intendo portare avanti".

Le vie del rock sono davvero infinite? Oggi i giovani sembrano preferire il rap, nelle sue molteplici ‘varianti’ (vedi la trap)? Lei che ne pensa di questo genere di musica?

"Anche in questo momento ci sono centinaia e centinaia di band, non solo nel nostro mondo cosiddetto occidentale, che, magari nel buio di qualche cantina o all’interno di un garage o di una sala prove, cercano di trovare nuove strade per il rock. L’ho già detto: le vie del rock sono infinite. Non ho preclusioni per nessun tipo di genere. Esiste solo un tipo di musica, quella fatta bene e che dà emozioni".

Cinquant’anni fa usciva ‘I buoni e i cattivi’. Pensa che il ‘messaggio’ di quel disco sia ancora attuale? E se dovesse indicare qualche ‘cattivo’ di oggi a chi penserebbe?

"Molte delle mie canzoni di quel periodo hanno avuto la fortuna di resistere al tempo. Non certo perché io sia una specie di indovino, ma soltanto perché nei testi si parla di argomenti che risultano essere attuali, oggi forse ancora più di ieri. Prendiamo per esempio la figura di Mangiafuoco. Il burattinaio, è ancora al suo posto a manovrare i burattino. Oppure la fata, metafora della condizione femminile, quella che da sempre paga lo scotto del raziocinio spietato e della violenza dei maschi, e così via discorrendo".

Riscriverebbe oggi un pezzo come ‘Cantautore’, molto sarcastico sul suo stesso mestiere?

"Certamente sì. Nelle mie canzonette ironizzo su tutti, e credo di poterlo fare perché ironizzo anche su me stesso e sul ruolo che ancora qualcuno pretenderebbe che io avessi".

Raimondo Montesi