"A me risulta che su quell’area ex Sadam non ci sia interesse da parte di Edison. Mi risulta invece che un interesse ci sia da parte di Interporto per un ampliamento delle attività". Così ieri in aula il sindaco Lorenzo Fiordelmondo sull’asta che si terrà oggi in tribunale a Bologna interrogato da Marialuisa Quaglieri dopoche l’ex presidente del Consiglio Daniele Massaccesi ha parlato di un interesse concreto a partecipare all’asta giudiziaria prevista per oggi.
Ma poco dopo da Interporto Marche il presidente Massimo Stronati ferma tutto: "Ammettere la partecipazione o la non partecipazione a un’asta è motivo di turbativa".
No comment quindi "trattandosi di un’asta in corso di svolgimento rispetto alla quale la partecipazione o la mancata partecipazione di un operatore può costituire motivo di turbativa". In ogni caso dunque, secondo quanto riferito dal primo cittadino, niente impianto di trattamento rifiuti pericolosi e non Edison nell’area della Barchetta zona pensata da qualcuno come piano B dopo il no che sta arrivando da più parti in via dell’Industria.
Proprio ieri le liste civiche di minoranza hanno depositato le firme contro l’impianto raccolte durante l’estate: "Sono 2.999 firme di cui 360 di non residenti in città ma che vi lavorano o comunque hanno interessi a Jesi" spiega Daniele Massacesi. Dunque quasi 3mila firme per dire nettamente no. Di no e come dirlo si è discusso ieri a lungo in aula dove i dissidenti della maggioranza, Lorena Santarelli (Mre) e Luciano Montesi (gruppo misto) si sono astenuti sulla mozione di contrarietà all’impianto della minoranza (JesiAmo).
A votare a favore Antonio Grassetti per Fratelli d’Italia oltre ai consiglieri delle tre liste civiche. Contraria il resto della maggioranza che ha presentato una sua risoluzione che esprime contrarietà all’impianto alla Zipa. Accettato un emendamento del consigliere di minoranza Tommaso Cioncolini (JesiAmo) per aggiungere che "la fase preliminare si è conclusa nel luglio 2023". La maggioranza e il presidente del Consiglio Luca Polita hanno chiesto anche alla minoranza di firmare la risoluzione per dare più forza. La discussione è proseguita a lungo anche sulla questione referendum che pure ha diviso l’aula. Per la minoranza a questo punto sarebbe poco utile, per il sindaco invece la "consultazione popolare, nella forma da definire, laddove ci dovessimo avvicinare alla conferenza servizi, sarebbe importante per avere una dimensione autentica del sentimento della città su questo impianto".