
Da oggi a domenica il teatro delle Muse ospita lo spettacolo che propone sul palco uno spaccato crudele della società
I parenti in molte occasioni sanno essere davvero terribili. Lo sapeva bene Jean Cocteau, che a loro ha dedicato quella che viene considerata la sua opera teatrale più perfetta. Un testo, quello dell’artista francese, da cui è stato tratto anche un celebre film.
E’ sul palcoscenico, però, che la feroce critica alla famiglia da parte dell’artista francese trova la sua sede ideale. Accadrà oggi, domani e sabato (ore 20.45) e domenica (ore 16.30) al Teatro delle Muse di Ancona, grazie all’allestimento firmato da Filippo Dini, anche interprete nel ruolo di Georges, al fianco di Mariangela Granelli (Yvonne), Milvia Marigliano (Léonie), Giulia Briata (Madeleine) e Cosimo Grilli (Michel).
La traduzione è di Monica Capuani, le scene di Maria Spazzi, i costumi di Katarina Vukcevic, le luci di Pasquale Mari, le musiche di Massimo Cordovani. La produzione è di TSV – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e Teatro Stabile di Bolzano.
‘I parenti terribili’ rappresenta uno spaccato crudele della società, un atto storico con cui l’autore rompe, almeno formalmente, col teatro di raffinata e astratta acrobazia intellettuale, che sino allora aveva avuto in lui uno dei più fertili campioni, per accostarsi ad un tipo di teatro molto più tradizionale, costruito secondo regole collaudate e codificate care al teatro borghese. Scrivendola, Cocteau ha voluto sfidare quel pubblico di e´lite per il quale aveva sempre lavorato, e stabilire un contatto con le grandi platee mediante un linguaggio meno esoterico.
Il tentativo si è rivelato felice, giacchè ‘I parenti terribili’ hanno costituito uno dei più grossi successi ottenuti da Cocteau come autore drammatico. Il testo racconta la storia di una famiglia davvero terribile, che vive reclusa in se stessa, avulsa da qualsiasi stimolo esterno. Michel e` un giovane uomo viziato e amato morbosamente dalla madre Yvonne. Quando annuncia ai suoi genitori di amare Madeleine, la disperazione divora la donna, che teme di perdere il figlio, mentre oscuri segreti sulla famiglia vengono a galla. Con questo testo, da lui diretto e interpretato, Filippo Dini prosegue l’indagine nell’inferno familiare che ha avuto in ‘Casa di bambola’, e piu` di recente in ‘Agosto a Osage County’, due esempi mirabili, definendo una cifra stilistica che pone al centro il lavoro dell’attore e reinterpreta in modo inedito l’idea di un nuovo capocomicato.