REDAZIONE ANCONA

La stalker va a un concerto Evade i domiciliari: in cella

Era stata licenziata da un albergo e aveva iniziato a perseguitare i titolari. Ma ha continuato e la sua posizione si è aggravata. Fatale il viaggio a Milano.

La stalker va a un concerto Evade i domiciliari: in cella

Viene licenziata da un albergo e inizia ad offendere e minacciare la sua datrice di lavoro e il fratello di questa. Per far finire la condotta molesta i due l’avevano denunciata ed era stato emesso nei suoi confronti un divieto di avvicinamento alle vittime. Il provvedimento però è stato violato e il gip ha disposto prima gli arresti domiciliari e poi il carcere per una 23enne stalker. La giovane, che faceva l’inserviente in un hotel, aveva perso il lavoro, nell’estate scorsa, per atteggiamenti inopportuni e irrispettosi nei confronti della titolare e dei suoi familiari. Non c’erano più le condizioni per cui continuasse a lavorare per loro. All’epoca dei fatti l’indagata, utilizzando svariati account e tramite diversi profili aperti sui social network, avrebbe pubblicato e inviato al compagno, al fratello e alla sorella della sua datrice di lavoro, una serie di messaggi gravemente ingiuriosi e gravemente minacciosi tali da ingenerare nelle vittime un grave stato di ansia e di paura che li portava a modificare le proprie abitudini di vita, in particolare negli spostamenti quotidiani. Tuttavia, nonostante il divieto di avvicinamento, ha continuato a diffamare le vittime che l’hanno denuncia per la seconda volta. Messa ai domiciliari, a giugno scorso, è evasa per andare ad un concerto a Milano. Ad accorgersene sono stati i poliziotti che mercoledì sono andati nella sua abitazione per un controllo. La giovane non era in casa ma era partita per raggiungere la Lombardia e divertirsi ad un concerto. Ieri mattina i poliziotti sono tornati nell’appartamento della ragazza, che nella notte era tornata dalla trasferta, e l’hanno portata nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro. Da lì non potrà uscire o trovare soluzioni a lei comode. Ora è a disposizione dell’autorità giudiziaria.