Lo incrociano in piazza Mazzini, a Falconara e lo riempiono di botte tanto da farlo finire in ospedale con 40 giorni di prognosi. Vittima un 41enne di origine albanese. In tre, tutti tunisini, lo avrebbero preso a calci in faccia dopo avergli fatto lo sgambetto per metterlo a terra. All’origine dell’aggressione, che risale al 10 maggio del 2019, a Falconara, ci sarebbero stati vecchi rancori, risalenti addirittura ad un anno prima quando, alla fermata del bus, davanti alla stazione ferroviaria, l’albanese aveva rimproverato i tunisini perché nel passargli accanto uno gli aveva bruciato la mano con la sigaretta. "Stai più attento", gli avrebbe detto invitandolo a farsi più in là. La risposta dell’altro non era stata collaborativa. "Ma cosa vuoi morire?", gli avrebbe detto. Il battibecco era finito a botte. In quella occasione era scoppiato un parapiglia sulla strada, uno dei tre tunisini aveva minacciato il 41enne di morte così: "Io prima o poi a te ti ammazzo quando ti trovo". Per la paura la vittima si era infilata dentro un negozio e aveva preso uno sgabello per difendersi ma intervennero i carabinieri chiamati da un passante. L’albanese rimase ferito, 7 giorni di prognosi, ma non volle fare denuncia. Era novembre del 2018. Un anno dopo l’incontro in piazza Mazzini. I tre tunisini sono finiti a processo davanti alla giudice Maria Elena Cola. Per uno, di 33 anni, la posizione è stata stralciata perché irreperibile. Gli altri due, un 25enne e un 39enne, difesi dagli avvocati Jacopo Saccomani e Manuela Brino, sono stati condannati ieri per lesioni aggravate e minacce, il primo ha preso un anno e due mesi, l’altro un anno (riconosciute solo le lesioni) e assolti per violenza privata perché il fatto non sussiste. Dovranno risarcire la vittima, parte civile con l’avvocato Manuel Piras, di 5mila euro.
m.v.