Ordinanza contro i bivacchi ad Ancona: pochi vigili, chi controlla e multa?

Da ieri è operativa ma restano diversi dubbi su come verrà fatta applicare. Il rebus delle zone escluse

Ordinanza anti bivacchi anche per il Passetto di Ancona

Ordinanza anti bivacchi anche per il Passetto di Ancona

Ancona, 1 settembre 2023 – Da ieri mattina l’ordinanza sindacale n. 217 "Disposizioni in materia di decoro e contrasto al degrado urbano nel centro abitato" è operativa: dunque, sarà vietato sdraiarsi, dormire, bivaccare per gran parte del giorno sul suolo urbano, sui gradini di edifici pubblici, sulle aree verdi e sugli arredi urbani. Inoltre, le persone non potranno mangiare o bere occupando lo spazio pubblico all’aperto con alimenti, contenitori, sacchi, carte, buste e così via, ma sarà possibile sedersi e consumare cibo e bevande sulle panchine, ma soltanto con un comportamento consono al decoro e al senso civico e senza imbrattare.

Dopo il passaggio in sede di Comitato prefettizio e la firma del sindaco, Daniele Silvetti, ieri il testo è stato girato a chi materialmente dovrà farla rispettare, ossia il comando della polizia locale, soltanto nel pomeriggio. Ridotti a 80 tra ufficiali e agenti, i vigili urbani dorici non avranno certo molto tempo per occuparsi dell’ennesima ordinanza caduta sulle loro teste, anche se tutte le forze dell’ordine collaboreranno nell’affrontare il problema. Ci sono alcuni punti del testo che vanno affrontati, a partire dai luoghi dove l’ordinanza sarà attiva. L’elenco delle zone parla chiaro e richiama alcune aree urbane, dal Passetto al centro, dagli Archi al Piano.

E tutto il resto? Sono molti a chiedersi come mai se alcune persone dovessero distendersi su una panchina a Posatora, al Pinocchio o a Pietralacroce non incorrerebbero in sanzioni e la stessa cosa non vale per i corsi e le piazze centrali. Oltre ai quartieri periferici, compresi quelli cosiddetti ‘nuovi’ tra Brecce Bianche, Baraccola e Passo Varano, fuori dalla lista ci sono ovviamente anche le frazioni e poi un paio di aree da chiarire. Il centro storico non figura nella lista dell’ordinanza, così come la popolarissima piazza del Plebiscito, dove, vista la presenza in centro di locali street food, capita spesso di vedere la scalinata sotto la chiesa di san Domenico occupata da giovani che bevono e mangiano.

Quella firmata da Silvetti è un’ordinanza a tempo, con la scadenza fissata al 31 ottobre. Due mesi in cui la giunta dovrà valutarne l’efficacia e ragionare su un’eventuale proroga. Tra le reazioni all’adozione del testo c’è quella compatta delle organizzazioni sindacali: "Non c’è dubbio che il tema della pulizia, del decoro e dei corretti comportamenti delle persone sia degno di attenzione e costituisca un elemento imprescindibile del vivere civile di una comunità. Ci stupisce però molto il modo in cui si intenderebbe affrontarla – affermano i responsabili comunali di Cgil, Cisl e Uil – È ormai esperienza acquisita che nel caso di persone senza dimora, un approccio che si focalizzi principalmente su interventi di natura repressiva, piuttosto che sul versante dell’intervento sociale, presenti più aspetti negativi che elementi risolutori".