MARINA VERDENELLI
Cronaca

Prof assolto dalle accuse di molestie a Castelfidardo: “Vittima di un complotto in classe”

Ancona, la vendetta orchestrata da una studentessa. Il docente aveva sequestrato un cellulare

Nel tondo Giovanni Di Presa, il prof di Castelfidardo assolto dalle accuse di molestie: era tutto inventato

Nel tondo Giovanni Di Presa, il prof di Castelfidardo assolto dalle accuse di molestie: era tutto inventato

Castelfidardo (Ancona), 16 gennaio 2024 – Da professore amico a un mostro che si sarebbe approfittato di alunne di 13 anni per allungare le mani e palpeggiarle mentre girava tra i banchi, in classe. Due studentesse lo avevano accusato di carezze osé, ad una terza ragazzina invece, disabile, avrebbe alzato addirittura le mani per picchiarla, tirandole i capelli e schiaffeggiandola durante la lezione. Ci sono volute due sentenze di assoluzione (perché il fatto non sussiste) per scagionare un insegnante di sostegno della scuola media Paolo Soprani, di Castelfidardo, dalle accuse di violenza sessuale aggravata e maltrattamenti su minori riferiti all’anno scolastico 2017-2018.

Tutto per una sorta di vendetta architettata da alcuni alunni della classe (una terza media) per un cellulare che l’insegnante aveva requisito ad uno di loro perché a scuola era vietato. La verità giudiziaria è emersa nelle settimane scorse, dopo sei anni di battaglie legale e l’onore del professore compromesso, con l’assoluzione anche dai maltrattamenti in Corte di Appello (in primo grado era stato assolto dalla violenza sessuale già) ad Ancona, per l’insegnante, assistito legalmente dagli avvocati del foro dorico Gianni Marasca e Susanna Randazzo. L’imputato Giovanni Di Presa, detto "Gianni", 64 anni, fisioterapista con abilitazione all’insegnamento, originario della provincia di Taranto ma residente a Castelfidardo. Era insegnante di sostegno di una alunna disabile e all’occorrenza supplente.

A parlare di "complotto", le motivazioni della sentenza dei giudici di secondo grado (tre donne). Stando ai colleghi del prof, sentiti durante le indagini, la grande istigatrice sarebbe stata una delle alunne della classe dove era insegnante di sostegno, la stessa delle due ragazzine che lo hanno accusato di violenza sessuale. Attraverso "un’invenzione di fatti non veri o enfatizzando fatti veri ma minimali", avrebbe suscitato la ritorsione. "Sono stato sospeso e mi è stato impedito di fare domande – ha detto l’insegnante assolto –. Ho passato un periodo bruttissimo, rincorso da accuse infamanti che mi hanno isolato dal resto della società. Non sarà facile tornare ad essere quello che ero. Darò incarico ai miei legali di verificare la possibilità di essere risarcito del danno subito".