SILVIA SANTARELLI
Cronaca

Ricorso e ristori in forse, alluvionati nel panico

Telefoni bollenti in Comune: la gente ha paura di perdere i soldi. Comitato di commercianti e cittadini pronto a una contropetizione

Gli alluvionati hanno paura che i ristori previsti per legge vengano bloccati

Gli alluvionati hanno paura che i ristori previsti per legge vengano bloccati

Alluvionati nel panico dopo la notizia del ricorso al Tar contro il rifacimento del ponte Garibaldi su iniziativa delle associazione ambientaliste Italia Nostra, Confluenze, Gruppo Società e Ambiente che hanno impugnato non solo il verbale della conferenza dei servizi del 12- 02-2024 e il decreto del 27- 01- 2025 sull’approvazione del progetto di fattibilità del nuovo ponte Gariabaldi, ma tra gli atti contestati e riportati in elenco nel ricorso ci sono anche le ordinanze emanate dal capo di dipartimento di Protezione Civile del 17- 09- 2022; 20-09-2022; 23-06-2023. Impugnati anche i vari atti del Governo. Tutto fermo fino al 7 maggio giorno in cui il Tar si pronuncerà sul ricorso che arriva a pochi giorni dall’avvio del cantiere e mentre si stanno trattando le delocalizzazioni. Nelle quarantotto ore successive alla notizia dell’avvio del ricorso, in molti sono andati in Comune per chiedere informazioni riguardo al ricorso. Bollenti i telefoni di sindaco e assessori, ma anche quelli degli uffici e del referenti dei comitati che perorano le cause degli alluvionati e si confrontano con la struttura commissariale riguardo lo stato dei lavori. Intanto gli alluvionati pensano ad una raccolta firme contro il ricorso che ha messo al palo ogni tipo di opera di messa in sicurezza del Misa sull’intera valle, ristori compresi. La proposta arriva da alcuni commercianti, ma anche dai componenti dei comitati, un coro unanime per dare un solo segnale, quello di andare avanti con ogni opera, ponte Garibaldi compreso. Il ricorso al Tar si traduce con un mese di stop ai lavori. Una petizione diversa da quella avviata da Italia Nostra e sostenuta dai partiti del centro sinistra che ha superato le 10 mila firme, quella che potrebbe essere ufficializzata a breve sarebbe rivolta esclusivamente ai residenti di Senigallia e ogni firmatario sarà registrato. Bisognerà quindi ‘metterci la faccia’, se si crede non solo nel progetto di ponte Garibaldi, ma in tutta la programmazione della struttura commissariale che prevede anche il rifacimento di ponte Portone. Un ritardo dell’avvio del cantiere di ponte Garibaldi si ripercuote sul ponte degli Angeli, nel mirino della magistratura perché non a norma, in quanto non rispetta il franco idraulico. In caso di rigetto, bisognerà accelerare con i lavori per recuperare il tempo perso e realizzare il ponte negli otto mesi previsti.

Silvia Santarelli