In qualità di socio e consigliere del circolo Arci di Senigallia aveva ripreso un cliente che, in tempi di pandemia e restrizioni per il Covid, stava dentro il locale con la mascherina abbassata. Lo aveva invitato a indossarla rimediando però un boccale di birra in faccia, il contenuto versato su una spalla e un taglio in testa di 4-5 centimetri per una prognosi di 15 giomi e 8 punti di sutura.
Il fatto risale a gennaio del 2022 e il picchiatore, un senigalliese di 40 anni, è finito a processo davanti alla giudice Maria Elena Cola che ieri lo ha condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusione per lesioni aggravate. La pena gli verrà sospesa solo se risarcirà del danno, 2mila euro, la vittima, un 28enne, anche lui di Senigallia.
Ieri il giovane colpito dal boccale ha testimoniato in aula, era parte civile con l’avvocato Domenico Liso (chiedeva un risarcimento danni di quasi 14mila euro), raccontando l’episodio. "Era pomeriggio - ha detto - per la mia posizione ero delegato a chiedere il green pass. Quell’uomo, che non conoscevo, mi si è messo davanti con la mascherina abbassata poi ha tossito e mi ha detto ’c’è qualche problema?’. Gli ho detto che dovevo controllare il green pass. Lui mi ha risposto ’chi sei il maresciallo?’. Mi ha detto che non mi faceva vedere nulla. Ho chiamato il 112, mentre ero al telefono mi ha colpito con il boccale poi è fuggito".