"Sfrattato, da mesi costretto a vivere in strada"

E’ la storia del 62enne Alessandro Liguori che adesso verrà ospitato per un mese dalla Tenda di Abramo

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Costretto a vivere in strada dopo lo sfratto dall’abitazione con cui viveva con la madre, deceduta lo scorso dicembre.

Ora per Alessandro Liguori si sono aperte le porte della Tenda di Abramo, dove sarà ospitato per un mese. È una storia di disperazione quella che arriva dal cuore della città. Il 62enne, nato ad Ancona ma falconarese autentico, ha perso tutto per una serie di situazioni: gli affetti più grandi, il lavoro e, da ultimo, anche le mura domestiche. Tanto che da febbraio, con temperature gelide, ha dormito un po’ in stazione, nelle panchine, un po’ al mare, dentro a rifugi di fortuna. Spesso da solo. Mentre di giorno ha vagato per Falconara senza una meta, cercando di colmare minuti infiniti a passeggio e magari incontrando qualche amico.

Sogna una ripartenza, ‘Brodì’, come è noto nell’ambito sportivo, essendo un grande appassionato di qualsiasi disciplina, fervido tifoso tra lo stadio Roccheggiani e il PalaBadiali. Il suo più grande desiderio è quello di trovare una casa e un’occupazione.

"Purtroppo non sto passando un bel momento", racconta Alessandro, raggiunto ieri telefonicamente dal Carlino, nel mezzo di un pomeriggio come tanti, passato tra le piazze e le vie della città. "Per fortuna da giovedì ho trovato sistemazione in Tenda, dove rimarrò per 30 giorni. Poi però tornerò di nuovo fuori, a dormire all’aperto", continua. In passato aveva svolto il ruolo di operatore all’ospedale di Torrette (dal 2006 al 2019). Terminata quell’esperienza, e con la scomparsa della mamma nel 2021, sono iniziati i guai. Tant’è che il solo reddito di cittadinanza percepito da Alessandro, non era più sufficiente per pagare utenze e affitto: "Così sono stato allontanato da casa e ho iniziato a vivere in strada". E non è semplice, considerato che le risorse scarseggiano: "Due pasti, colazione e cena, li riserva la Tenda ai suoi ospiti. Il pranzo spesso lo salto. A meno che non lo offra qualche amico, ma mi sento in difficoltà anche ad accettare un solo caffè". La sua situazione, da quanto emerge, è già attenzionata dai servizi sociali del Comune. Ed è tornata alla ribalta in questi giorni, con alcune persone che si sarebbero fatte avanti per dargli una mano: "È tutto ben accetto – fa sapere ancora Liguori -. Ma quello che più desidero è trovare un lavoretto e soprattutto una piccola casa, due stanze per capirci". E riprendersi quella serenità ormai smarrita.

Giacomo Giampieri