
Il presidente del Pungitopo
Abbiamo appreso la notizia che degli alberi sono stati tagliati alle Terrazze di Portonovo, per realizzare un set cinematografico con un finto campo da tennis, da un amante della natura, incredulo per quanto accaduto. Anche altre persone, di fronte al parziale disboscamento dell’area, sono rimaste sbalordite non solo perché gli alberi del Parco del Conero sono specie protette ma anche perché l’ente è celebre per non accordare permessi con molta facilità. Stando alle testimonianze di chi ha commentato la notizia sulle reti sociali, anche per asportare un albero caduto la procedura sarebbe molto complessa. Chiunque può pensarla a modo suo, ma per parlare con cognizione di causa bisogna conoscere l’argomento in profondità. Così, dopo avere chiesto un parere alla professoressa Stefania Cocco, che insegna Scienze del Suolo (Pedologia) all’Università Politecnica delle Marche, che ieri ci ha illustrato i rischi dell’operazione, ci siamo rivolti a Emiliano Stazio, presidente del Circolo Pungitopo Legambiente. "Abbiamo letto con attenzione il progetto di riqualificazione approvato dal Parco del Conero – dichiara Stazio – ed è ineccepibile".
Oltre a quanto comunicato dall’ente, al Carlino è giunta inoltre una precisazione dal vicepresidente, Riccardo Picciafuoco: i lecci eliminati, in tutto sei, erano piccoli e secchi; al loro posto saranno piantati "almeno dodici alberi di specie della macchia mediterranea oltre a molte specie di arbusti". "La scelta di tagliare dei lecci protetti – precisa Stanzio – ha, però, anche un risvolto morale e dipende da chi ha reso possibile l’operazione. Il proprietario dell’area è il Comune di Ancona".
Ricordiamo, in effetti, che il Parco del Conero è un’area protetta, istituita nel 1987, che si estende per oltre 6000 ettari, comprendendo i comuni di Ancona, Camerano, Sirolo e Numana. L’area delle Terrazze, a Portonovo, si trova all’interno del comune di Ancona. "Riteniamo – aggiunge Stazio – che si sarebbero potute utilizzare le tecnologie digitali per ricostruire il campo in 3D. La responsabilità di quanto accaduto è da attribuire all’amministrazione comunale. Ma vigileremo che le promesse siano mantenute".
Valerio Cuccaroni