
Il sasso lanciato dalle mura che ha mandato in frantumi il parabrezza di un’auto
Le indagini sono in corso, la Polizia locale sta visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza per risalire all’identità di quei giovanissimi che hanno lanciato un grosso masso dalle mura di Castelfidardo dritto sul parabrezza di una macchina in sosta. E’ solo l’ultima "impresa" delle baby gang che stanno distruggendo la serenità dei residenti tra Castelfidardo, Osimo e anche Numana in queste calde serate estive. Non è escluso infatti che tutti gli episodi segnalati ai carabinieri e alle municipali possano essere collegati tra loro, dai danneggiamenti ai motorini parcheggiati alle sagre di Osimo fino all’evento più grave, la rapina ai danni della ferramenta del Cerretano. I due ragazzi sarebbero stati individuati: si tratta di due minorenni. Tutte le sere ormai i militari ricevono segnalazioni da parte di residenti disperati per le scorribande di giovanissimi in motorino fino a tarda notte, anche a Filottrano. Sono tornati poi a devastare il balneare Crazy beach a Numana dove poche sere fa hanno preso a calci le porte dei bagni, con grande disappunto e delusione dei gestori che hanno fatto la brutta scopetta la mattina dopo. Forte a Osimo da parte del Consiglio di quartiere del centro e non solo la richiesta di maggior controllo del territorio, soprattutto nelle ore serali, proprio per contrastare fenomeni legati a baby gang e comportamenti molesti. A Campocavallo la questione è emersa di nuovo durante l’ultimo consiglio, questo mese. La sindaca di Osimo Michela Glorio ha partecipato a un bando per implementare la videosorveglianza: "L’auspicio è che, partecipando a questo bando, la Prefettura copra almeno parte dell’investimento, con il Comune pronto a farsi carico in ogni caso del resto. E’ infatti un progetto ritenuto prioritario viste le sollecitazioni giunte dalle forze dell’ordine e dai cittadini". Non mancano nemmeno le truffe a scaldare l’indignazione pubblica. Un’osimana racconta: "Ieri girava per Osimo un signore. Entrato in farmacia ha detto di essere un pediatra, ha chiesto notizie di qualche persona (a noi di un parroco), facendo scrivere alla potenziale vittima con la propria calligrafia il nome e cognome di quella persona e il proprio per poi presentarsi dalla persona in questione probabilmente per chiedere soldi. Si è dileguato. Abbiamo informato il parroco, era già a conoscenza di questa tipologia di truffa".