Ancona, 20 agosto 2024 – Un campione olimpico, mondiale ed europeo di salto in alto chiamato a giustificare la vita di un atleta che ha scritto la storia dello sport, la sua, tra rinunce, sacrifici e regimi alimentari ferrei. È quanto accaduto a Gianmarco Tamberi, tornato a parlare domenica pomeriggio dopo i Giochi francesi. Gimbo, paparazzato in un resort umbro nel break di Ferragosto, ha infatti dovuto fronteggiare una feroce contestazione social di chi, in risposta alla pubblicazione di un video in cui ripercorreva le peripezie che l’hanno condotto in pedana a Parigi nonostante febbre e colica renale, gliene ha dette di tutti i colori.
Le prime (buone) notizie: da qualche giorno non avverte più dolori, ma “il calcolo è ancora presente”. Ha rassicurato: “I dottori dicono che dovrebbe essere in dirittura d’arrivo per essere espulso. Mi hanno consigliato di fare attività fisica per facilitare questo processo e quindi sono tornato ad allenarmi con la speranza di poter fare anche quelle gare che avevamo confermato già prima delle Olimpiadi”.
I chiarimenti, in replica a “quello che leggete perché la maggior parte delle cose che stanno girando sono cavolate colossali e a mio modesto parere anche molto pericolose per chi legge”. Ancora: “Da articoli che parlano di una dieta che mi ha fatto perdere 7-8 chili tra gli Europei (11 giugno) e le Olimpiadi (10 agosto), fino ad arrivare ad altri che dicono che io tutto l’anno bevo massimo un bicchiere d’acqua al giorno. Oltre alla disinformazione generale, queste ‘perle’ potrebbero anche essere dannose da condividere”.
Nel dettaglio: “Il mio peso, monitorato giornalmente tutto l’anno, era 77.5 a fine gennaio, 75.5 a metà giugno e 74.0 alle Olimpiadi. Stesso identico peso dell’anno scorso ai mondiali. Ad ogni allenamento bevo più di un litro e mezzo d’acqua ed altrettanta ne bevo durante la giornata. La mia dieta è stata studiata e condivisa da diversi professionisti e sono più di 10 anni che seguo questo regime alimentare senza mai aver avuto problemi e facendo regolarmente controlli. Difficile pensare di cambiarla così di punto in bianco nell’anno più importante della mia carriera senza un motivo preciso. Sono il primo a dirvi che è una dieta molto stretta e difficile, come tutti gli allenamenti che faccio durante l’anno sono molto pesanti e studiati per portarmi al limite ma questo è l’unico modo che un atleta ha per provare a raggiungere il proprio massimo livello. E’ emerso che sono geneticamente predisposto a questo tipo di problema”. Le coliche “si manifestano per lo più in soggetti, come nel mio caso, che hanno una storia familiare di calcoli renali”. Alla faccia degli haters.