Una città esasperata "Non si può vivere così"

Due alluvioni in otto anni, 16 vittime: eppure si continua ad avere paura. Sui social infuria la polemica: "Non abbiamo visto ancora un centesimo".

Una città esasperata  "Non si può vivere così"

Una città esasperata "Non si può vivere così"

"Non possiamo vivere così, abbiamo paura". Non è un hashtag, ma una frase ricorrente tra i senigalliesi che in otto anni hanno subito due alluvioni e ieri, a distanza di otto mesi dall’ultima alluvione si sono trovati di nuovo alle prese con acqua e fango. Una situazione insostenibile che costringe a casa anche gli studenti, oltre ai negozi chiusi: un lockdown per rischio inondazione. Sui social attacchi pesanti alla comunicazione dove il sindaco è stato attaccato per aver tranquillizzato i senigalliesi nelle prime ore della mattinata di ieri, quando la perturbazione era ancora ‘in viaggio’. Poi gli smottamenti in via Po, gli allagamenti dovuti alla tracimazione dei fossi e gli occhi puntati sul Misa hanno scatenato l’ira di molti alluvionati che si sono sfogati sul web: "Non possiamo andare avanti così – si legge – ho ancora i mobili da pagare e rischio di comprarne altri, con i miei soldi, perché se aspetto i contributi…". Ma c’è anche chi è stanco e tralascia la parte economica: "Ad ogni allerta siamo costretti a trascorrere la notte in bianco, a spostare il mobilio, mettere le paratie – scrive – non si può vivere così, in preda all’ansia".

Un’intera città sotto scacco dal fiume per i mancati interventi di messa in sicurezza: "La scorsa estate non hanno fatto nulla – scrive un altro utente – dopo l’alluvione non hanno fatto nulla e ora ci troviamo di nuovo daccapo grazie a loro". C’è chi ha già ritirato fuori pala e galosce e si è messo a rimuovere il fango arrivato dopo la tracimazione di alcuni fossi, altri sperano che la situazione non degeneri nonostante l’allerta meteo non prometta nulla di buono. Sui social utenti infuriati anche dopo il messaggio pubblicato sul profilo Facebook del Comune poco prima di mezzogiorno con scritto ‘Il sindaco ordina di salire ai piani alti’. Quell’ ‘ordina’ non è piaciuto a molti: "Adesso si permette anche di ordinare, farebbe bene a sistemare la situazione" - si legge in un commento – Per chi non dispone di un piano alto è stato aperto il centro di accoglienza Caritas al Seminario Vescovile. Ieri acqua e fango hanno raggiunto anche il quartiere Saline: "È ora di fare qualcosa, vivo qui da trent’anni e l’acqua non era mai arrivata". I senigalliesi sono esausti di una situazione che ormai va avanti da troppo tempo a causa di rimpalli di competenze tra Enti: le tanto agognate vasche di espansione sembrano ancora un miraggio. "Non sono bastati nemmeno 13 morti, non è cambiato nulla – un altro commento - È una vergogna". Per ridare serenità alla città e ai senigalliesi servono interventi veloci e incisivi: nelle scorse settimane sul web scorrevano immagini che ritraevano alcuni tratti del Misa dove il letto del fiume era invaso da rami e alberi.

Nella foto: via Trieste ieri mattina